Una grande partecipazione alla Giornata dell’Anziano lo scorso due agosto, appuntamento annuale dedicato alla cultura della salute e alla prevenzione. A Roccavivara quasi tutti gli abitanti del piccolo centro molisano erano nella suggestiva piazza portella per ascoltare le interessantissime relazioni su un argomento molto attuale: “nuovi approcci alle malattie oncologiche e cardiovascolari”. Animatrice dell’evento, come sempre, la professoressa Pina Sallustio, direttrice del Dipartimento Servizi della Fondazione e professore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, nativa di Roccavivara, che insieme all’amministrazione comunale, nella persona del sindaco Franco Antenucci, promuove da anni iniziative per la promozione della salute pubblica. Le relazioni sono state affidate al professor Sergio Storti, direttore UOC di Oncoematologia della Fondazione Giovanni Paolo II, alla professoressa Cecilia Politi, presidente della Fondazione “Il Cuore delle Donne” e al dottor Nicola Testa, cardiochirurgo della Fondazione “Giovanni Paolo II”. Un tumore su due colpisce uomini e donne durante la terza età e, con l’invecchiamento generale della popolazione, i casi di cancro fra gli ultra 65enni sono destinati ad aumentare. Grazie ai progressi fatti negli ultimi decenni fortunatamente l’età spesso non è più un limite invalicabile per ricevere terapie efficaci, ma quando si devono curare pazienti oncologici anziani servono particolari attenzioni e un confronto serrato fra diversi specialisti. Negli ultimi anni si è assistito a un incremento esponenziale dell’aspettativa di vita generale. Secondo le stime più recenti, nel corso dei prossimi 40 anni i cambiamenti più rilevanti nella popolazione globale riguarderanno le fasce di età più avanzate e in particolare si ritiene che entro il 2050 la quota di soggetti di età superiore a 65 anni sia destinata a raddoppiare. Inevitabile che l’invecchiamento della popolazione generale abbia quindi un impatto significativo anche sull’incidenza e sul trattamento dei tumori. Negli ultimi anni si sono sviluppate nuove terapie farmacologiche. I nuovi farmaci non mandano in soffitta quelli vecchi, ma anzi ne possono sfruttare l’efficacia per trovare nuove soluzioni. Insomma, vecchie e nuove terapie a braccetto per averla vinta sui tumori superando il problema delle resistenze ai nuovi farmaci. Gli oncologi dimostrano ancora una volta come l’immunoterapia possa rappresentare l’arma più efficace contro i tumori. Parlando di prevenzione il professor Sergio Storti ha ribadito l’assoluta necessità di effettuare le vaccinazioni. Sono state illustrate anche le nuove terapie per la cura delle malattie cardiache. L’evoluzione delle tecnologie in ambito cardiochirurgico ha permesso rivoluzioni non indifferenti. Pazienti, in passato, ritenuti inoperabili, oggi possono essere sottoposti a interventi difficili con tecniche sempre meno invasive. La microchirurgia appartiene dunque alle innovative frontiere. Si effettuano tagli più piccoli (di circa 6 cm), rispetto all’approccio tradizionale e quindi si riducono i tempi di ospedalizzazione. Un intervento di cardiochirurgia mini-invasiva richiede l’utilizzo di sale operatorie attrezzate con strumenti specifici e moderne apparecchiature tecnologiche che consentono, attraverso l’inserimento di piccole telecamere sterili, la visualizzare dell’interno del torace su monitor. E’ stato ribadito il concetto che le valutazione terapeutiche devono essere il frutto di un lavoro multidisciplinare che avviene attraverso “hearth team”. Infine si è parlato anche di Medicina di Genere. Pochi anni fa sono iniziate delle ricerche specifiche nell’ambito della medicina, tese a “studiare l’impatto del genere e di tutte le variabili che lo caratterizzano (biologiche, ambientali, culturali e socioeconomiche) sulla fisiologia, sulla fisiopatologia e sulle caratteristiche cliniche delle malattie. In molti tendono a sottolineare che la medicina di genere non è medicina per le donne, ma è indubbio che nasce da una esigenza di rimodulare, in un’ottica più equa, l’attenzione alle tematiche sanitarie che riguardano la salute delle donne, in linea con un approccio “personalizzato” alle cure. Nessuno fino a poco tempo fa si era posto il problema di testare le varie molecole, che poi ritroviamo nei farmaci, sulla popolazione femminile, né tantomeno di comprendere come l’appartenenza ad un genere potesse influire/interferire sull’accesso alle cure, questo nonostante le donne rappresentino la maggioranza della popolazione e siano quelle che usufruiscono maggiormente di terapie farmacologiche, presentando anche i maggiori effetti avversi. L’argomento è stato egregiamente affrontato dalla professoressa Cecilia Politi, Presidente della Fondazione “Il Cuore delle Donne”. Roccavivara sarà uno dei centri interessati al progetto “adotta un comune” promosso dall’associazione. Ancora una volta il sindaco, Franco Antenucci, ha mostrato grande attenzione alle salute e al benessere della popolazione. Particolarmente incisiva è stata la presenza dei Medici di Medicina Generale del territorio. La serata si è conclusa con un momento di festa animato da gruppi musicali locali. Tutta la popolazione è stata coinvolta.