Nuovo tavolo in Prefettura, ponte ‘Liscione’ resta chiuso. Anche stamane, 18 agosto 2018, si è riunito in Prefettura il Centro Coordinamento Soccorsi, presieduto dal Prefetto Federico, con la partecipazione del Presidente della Regione Toma, dei vertici delle Forze di Polizia territoriali, dei Vigili del Fuoco, della Protezione Civile regionale, degli Enti proprietari delle strade e di Molise Acque, Ente che gestisce la Diga di “Ponte Liscione”. Nel corso dell’incontro è stato fatto il punto della situazione da cui è emerso che:
- è stato garantito ricovero, laddove necessario, alla popolazione nelle aree di raccolta individuate dai sindaci dei comuni interessati all’evento sismico, i quali, in costante contatto con le istituzioni preposte, hanno richiesto beni e servizi per soddisfare le esigenze, anche sanitarie, dei cittadini, che sono state assicurate con il concorso delle associazioni di volontariato;
- proseguono le verifiche, da parte delle strutture tecniche competenti, sugli edifici pubblici e privati. In particolare, i Vigili del Fuoco hanno istituito due Posti di Comando Avanzato a Larino e Guglionesi;
- continua il monitoraggio di tutte le arterie interessate da parte dagli Enti proprietari.
Il viadotto di “Ponte Liscione” è tuttora oggetto di indagini da parte dell’Anas che sta effettuando ulteriori verifiche con l’utilizzo di una particolare strumentazione. Pertanto, nelle more del completamento definitivo di tutti i controlli, il viadotto di “Ponte Liscione” rimarrà interdetto al traffico veicolare. In sinergia con il Presidente della Regione, e recependo anche le indicazioni del Dipartimento della Protezione Civile presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Prefetto ha raccomandato ai sindaci interessati di continuare a mantenere elevato il livello di attenzione, dando pieno corso alle attività di prevenzione previste dai piani locali di protezione civile, compresa l’informazione alla popolazione. Si è condivisa, inoltre, l’opportunità che i sindaci diano seguito, apprestando le relative misure di assistenza, all’eventuale desiderio dei residenti di non rientrare nelle proprie abitazioni, nel protrarsi del fenomeno tellurico in corso e fino al ripristino di una condizione di normalità.