Ore 12.30. Come c’era da aspettarselo, si registrano i primi disagi agli automobilisti dovuti alla deviazione disposta lungo la Bifernina che fa confluire la viabilità verso le rispettive Provinciali che conducono a Casacalenda e Larino, collegate a loro volta dalla Statale 87. Questa mattina un tir, all’altezza di una curva molto stretta, è rimasto ‘impantanato’ durante la manovra, bloccando il traffico per diversi minuti e facendo scattare l’intervento dei Vigili del Fuoco, giunti a supporto del conducente, con l’ausilio delle forze dell’ordine per coordinare le auto che via via stavano sopraggiungendo. Nell’arco di circa mezzora è stata ripristinata la situazione di normalità. Non si tratta certo di un episodio singolare, dal momento che molti mezzi pesanti sono costretti a transitare per la deviazione, provocando rallentamenti a causa di manovre a volte non agevoli e dovendo fare i conti con una strada dissestata, imponendo ai conducenti degli stessi di procedere ad una velocità ridotta. Ma ci sono anche segnalazioni di automobilisti che hanno subito danni ai loro veicoli proprio a causa delle buche presenti sull’asfalto. Il timore che questa situazione possa prolungarsi per molti giorni muove su ipotesi fondate. All’esito del tavolo di coordinamento in Prefettura, a Campobasso, è stata presa la decisione di proseguire le verifiche ai viadotti del ‘Liscione’, che insieme ad altre sette opere infrastrutturali lungo i 15 km di Statale interrotta contano ben 296 campate da ponte da controllare, oltre ai relativi piloni. Un’operazione che non era possibile effettuare in un solo weekend. Secondo le stime dei tecnici Anas e della Regione, le verifiche si protrarranno fino al prossimo fine settimana, dopodiché nel migliore dei casi ci sarà il ripristino completo della viabilità sul tratto chiuso oppure, ipotesi accreditata, saranno disposti sensi unici alternati con lavori ancora in corso. Restano tuttavia due problematiche: la situazione delle Provinciali e della SS87, compresa la strada che da Guardialfiera conduce verso Casacalenda, che necessiterebbero di una messa in sicurezza celere e tuttavia improbabile nell’immediato, anche se la Regione e l’Anas prendessero in mano la situazione, come avrebbe fatto intendere il presidente Toma; la percezione di scarsa sicurezza che la popolazione ormai riserva nei viadotti del Liscione, in particolare quello prossimo alla diga. Un progetto alternativo, come ha ricordato il comitato ‘Liscione sicuro’, nato agli inizi degli anni Duemila, sarebbe quello di costruire una strada a mezza costa sul versante di Guardialfiera che eviterebbe quindi di passare sopra il lago artificiale. Ipotesi comunque che dovrebbe tenere conto degli aspetti e dei pareri geologici aggiornati. Intanto proseguono i sopralluoghi nei comuni che sono stati maggiormente raggiunti dallo sciame sismico, tutt’ora in corso, come Montecilfone, Guglionesi e Palata. Fino alla serata di ieri i Vigili del Fuoco hanno effettuato 471 interventi in 24 paesi, solo 267 a Guglionesi fra verifiche, rimozione parti pericolanti e recupero beni. La vita nella tendopoli prosegue fino al ripristino di una relativa normalità ma ci sono residenti che probabilmente non sapranno dove andare. Sono oltre mille le persone che in queste notti hanno dormito nelle tende e nelle auto, non solo per permettere il completamento degli interventi e delle verifiche ma anche perchè le scosse non lasciano in pace la popolazione. Nella serata di ieri, fra le 20.32 e poco dopo la mezzanotte, sono state registrate due scosse di magnitudo 3.1 e 3.2, con epicentri a ridosso di Montecilfone e Larino, ma gli eventi a bassa intensità si susseguono ormai da una settimana.