Alla luce dei recenti eventi calamitosi che hanno riportato il Molise nelle cronache di tutti i Tg nazionali, riveste, per l’amministrazione regionale, ancora più urgenza ed indifferibilità affrontare, una volta per tutte, la ultra-decennale vicenda dei precari storici della Regione Molise. “Tale personale, che ammonta a circa 70 unità, tra tecnici ed amministrativi – sottolineano gli stessi precari, – ha acquisito nel corso degli anni una professionalità a 360 gradi, per ció che attiene la gestione dei fenomeni calamitosi, dalla prima emergenza alle fasi di progettazione e ricostruzione. Parliamo, quindi, di personale già formato, che una legge dello Stato (dlgs 75/17) consente di incardinare nella struttura regionale a costo zero, personale che all’occorrenza è in grado di gestire con competenza le purtroppo sempre più frequenti calamità naturali, che periodicamente si abbattono sul nostro territorio. Come Comitato Precari Sisma Molise chiediamo al Presidente Toma e all’intero Consiglio Regionale di procedere senza indugio alcuno all’attuazione del dlgs 75/17 (decreto Madia) per stabilizzare tutti coloro che posseggono i prescritti requisiti (esperienza di almeno 3 anni in strutture pubbliche regionali, aver superato un regolare concorso pubblico ed essere in servizio ad agosto 2015) e ci rendiamo, a tal fine, disponibili ad un incontro con i vertici dell’amministrazione regionale, incontro peraltro già richiesto nelle settimane scorse. Nel contempo, spinti dal profondo attaccamento che proviamo nei confronti della nostra terra, ci rendiamo sin d’ora disponibili ad effettuare, a titolo assolutamente gratuito, i sopralluoghi nelle zone colpite dal sisma dello scorso 16 agosto. Alla luce di quanto sopra auspichiamo che questa amministrazione regionale, conscia della gravità della situazione in atto, della criticità del territorio regionale e della conseguente necessità di rafforzare il sistema di protezione civile regionale, colga l’occasione di un evento triste e spiacevole per centinaia di nostri concittadini, per valorizzare l’esperienza e la professionalità di decine di lavoratori, che hanno prestato la loro opera per anni nelle file regionali ed inspiegabilmente sono stati mandati a casa a febbraio 2016, al fine di minimizzare i disagi e prevenire i danni che le catastrofi naturali creano periodicamente nel nostro abitato”.
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