Blocco bando periferie, Battista: ‘Un furto con destrezza, a rischio migliaia di opportunita di lavoro’

Il sindaco di Campobasso lo ha definito un furto con destrezza ai danni dei Comuni e di tutti quei commercianti e quelle imprese che già avevano avviato o programmato interventi di riqualificazione nell’ambito del bando per le periferie. “Un emendamento al Milleproroghe presentato di notte e votato da tutti”, accusa Battista, che ieri col sindaco Giacomo d’Apollonio si è recato a Roma insieme a una stetta delegazione di amministratori guidata dall’Anci per scongiurare il blocco dei fondi. Al Molise sarebbero spettati 28 milioni di euro, 18 a Campobasso e 10 a Isernia, risorse già approvate ma che al momento rischiano di essere congelate se il Milleproroghe passerà alla Camera, e che – qualora venissero confermate – potrebbero non venire erogate prima del 2020. “In questo modo solo in Molise si perdono migliaia di posti e opportunità di lavoro – ha detto ancora Battista. – Ma è un problema che riguarda 96 città in Italia, quindi i numeri complessivi sono ben più alti. A Campobasso avremmo potuto riqualificare il mercato coperto, prevedere un percorso ciclo-pedonale fino allo stadio, mettere mano alla rete fognaria, predisporre interventi sull’ex scuola Notte. Ora tutto è rimandato”. A fargli eco il sindaco D’Apollonio. “In alcuni casi ci sono interventi iniziati e spese già sostenute. Questo provvedimento è un vero e proprio scippo”. Anche le associazioni dei commercianti che hanno preso parte alla conferenza stampa a Palazzo San Giorgio hanno espresso il loro rammarico. “Faremo la nostra parte per sostenere questa battaglia”. Deluso anche il presidente Acem Corrado Di Niro. “Questo Governo ha parlato tanto di lavoro e imprese, cosi invece si bloccano i cantieri”, ha affermato. Lunedì alle 9 i due sindaci incontreranno i parlamentari molisani. “Restiamo in ascolto in attesa di risposte da Roma, intanto chiederemo il sostegno dei deputati e senatori della nostra regione”, ha concluso Battista. “Dobbiamo fare in modo che quell’emendamento venga cambiato. Non escludiamo comunque di rivolgerci alla giustizia amministrativa”.

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