“Villa Comunale De Capoa. La sua storia le sue bellezze” è l’evento organizzato dal Rotary Club Campobasso domenica 16 settembre presso l’associazione circolo tennis Campobasso adiacente la Villa de Capoa. L’incontro è stato finalizzato all’attuazione del programma di service dall’anno rotariano 2018-2019 volto alla valorizzazione e divulgazione delle bellezze paesaggistiche, storiche, culturali del territorio molisano e alla presentazione di un progetto di servizio volto alla riqualificazione dell’area attraverso la realizzazione di un parco giochi “inclusivo”, per bambini diversamente abili e normodotati presso la Villa comunale De Capoa. Tale progetto sarà realizzato in collaborazione con il CNIS e con il Centro Documentazione Handicap. Nell’area concessa dal Comune, dove ora è esistente un parco giochi che sarà completamente rimosso, ne sorgerà uno nuovo a misura delle esigenze di ogni bambino e attraverso modalità tecniche che consentano l’abbattimento delle barriere fisiche e psicologiche che ancora oggi creano esclusione. Nel corso dell’incontro Antonietta Verdone, Direttore dell’Archivio di Stato di Campobasso, ha ripercorso i cenni storici della nascita della Villa Comunale De Capoa. La Villa di origine settecentesca è uno dei luoghi simbolo della città. Si trova nel luogo dove un tempo sorgeva il monastero di Santa Maria delle Grazie, fondato nel 1510 dal feudatario Andrea di Capua. Lì sorgeva un orto botanico che i monaci utilizzavano per la coltivazione delle erbe e per la preparazione dei medicinali naturali. Nel 1875 la villa fu donata dalla contessa Marianna De Capoa, che ne fu l’ultima proprietaria, all’orfanotrofio femminile che porta il suo nome e che fondò nello stesso anno, insieme ai terreni annessi al parco, dove oggi si trovano l’area giochi e i campi da tennis. Era sua precisa volontà che “il territorio attiguo alla Villa unitamente alla casa colonica di abitazione sia dato ad un colono, che si obblighi di tenere cura della Villa”, si legge nel suo testamento. Il Presidente del Rotary Club Campobasso, Gianni Palange, nel corso del suo intervento ha precisato che sino agli anni sessanta la villa è stata ben curata. Successivamente l’abbandono, l’incuria e una non adeguata manutenzione, nonché alcuni atti di vandalismo, hanno rischiato di compromettere definitivamente questo splendido esempio di “Opus topiarum, vanto del nostro Paese”, così come definita dal prof. A. Scognamiglio, esperto di botanica, che alcuni anni fa, per conto del Rotary Club Campobasso, ha condotto uno studio accurato sulla villa. Al dibattito ha preso parte anche il sindaco Battista che ha precisato di voler contribuire a risollevare le sorti del parco affidando la manutenzione del verde della villa e la sua pulizia alla Sea. Occorre precisare, infatti, che oltre al valore botanico, la villa e i giardini rappresentano un pezzo di storia della città ed hanno un valore inestimabile per i cittadini campobassani in quanto costituiscono un legame con le generazioni del passato, nei confronti delle quali si ha l’obbligo morale di salvare dall’abbandono quanto è stato consegnato e di tramandarlo alle generazioni future. La visita guidata della Villa a cura del Prof. Michele Paduano e della Prof.ssa Severino ha visto la partecipazione di un numero elevato di persone, circa 150, che hanno passeggiato nei labirinti tra statue di marmo, fontane e archi di pietra, all’ombra delle preziose essenze vegetali. Non a caso Campobasso un tempo era nota come “città giardino”. Si è conciliato così la conoscenza del territorio molisano e la raccolta fondi per la realizzazione del parco, 535 euro da destinare al progetto. L’intera operazione costerà circa 50mila euro, importo che il Rotary sta raccogliendo grazie ad iniziative benefiche di raccolta fondi che svolgerà durante tutto il corso dell’anno.
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