Assassinato nella sua tenuta ad Heidelberg, località a circa sessanta chilometri a sud di Johannesburg, nella provincia settentrionale del Gauteng. Raffaele Mastrogiuseppe, imprenditore 69enne di origini molisane, emigrato da Larino nel 1969, secondo le fonti di polizia ha trovato la morte per mano di un commando di cinque uomini armati che hanno fatto irruzione di notte nella sua proprietà. L’episodio risale a due giorni fa, il 3 ottobre. Sembra che l’uomo fosse intento a preparare un té quando si è accorto pericolo ma ormai era troppo tardi. I malviventi avrebbero esploso i primi colpi, ferendolo. L’uomo avrebbe tentato di raggiungere il piano superiore della sua abitazione prima di essere raggiunto sulle scale dai malviventi e finito. Il gruppo di criminali, subito dopo, ha fatto razzia di tutto ciò che ha ritenuto utile nell’abitazione ma, in un maldestro tentativo di fuga, due di loro sono stati arrestati, uno all’interno della tenuta e un altro in una zona poco lontano. L’omicidio si aggiunge a una lunga lista di persone assassinate nelle stesse circostanze in un Paese ormai fuori controllo dal punto di vista della violenza. Sono soprattutto i contadini e i proprietari terrieri, che vivono isolati, ad essere colpiti. Le stesse autorità locali tendono a non far emergere i dati reali del fenomeno per evitare il diffondersi della paura e soprattutto il crollo degli investimenti stranieri. Non è un caso che di questo terribile fatto di sangue le autorità Italiane e l’Ambasciata italiana in Sudafrica non erano state messe al corrente. Purtroppo, il grande impegno e la spinta di Nelson Mandela per la pacificazione del Paese dopo la fine dell’Apartheid si sono esaurite. Di fatto lo stesso governo del nuovo Presidente sudafricano Ramaphosa ha accolto la proposta di modifica della Costituzione, che necessiterà dei due terzi del parlamento, per avviare l’esproprio forzato delle terre dei Boeri e di tutti i bianchi. La situazione è tanto grave da aver spinto anche il ministro australiano, Peter Dutton, a ipotizzare un corridoio umanitario affinché coloro che si sentono in pericolo possano trovare asilo nel suo Paese. È necessario – l’appello – che la comunità internazionale attivi tutte le misure possibili per scongiurare una vera e propria escalation del fenomeno. Per rispettare le volontà di Raffaele Mastrogiuseppe, le sue ceneri saranno restituite ai familiari nel suo paese d’origine, Larino, dove la notizia è ormai circolata nelle ultime, lasciando una profonda amarezza in quanto lo conoscevano. Non è la prima volta che un imprenditore molisano all’estero resti vittima di una rapina finita nel sangue. Il caso precedente questa estate, ad agosto,quando fu Elio Simonelli di Toro venne rapito davanti la sua attività in Venezuela e successivamente ucciso da una banda di criminali.
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