Per ora si tratta solo di un campanello d’allarme, un invito alla magistratura di fare le opportune verifiche, ma per il segretario del sindacato di Polizia Penitenziaria Aldo Di Giacomo ci sono troppi dubbi da sciogliere, al punto da voler coinvolgere il Ministro Salvini. Gli investimenti cinesi in Molise aumentano e a preoccupare il sindacalista sarebbero modalità e conti che non tornano. Di Giacomo ha voluto precisare che le sue, per ora, sono supposizioni, basate sull’analisi del contesto e sull’esperienza acquisita in altri territori. “In una regione così piccola vedere oltre trenta grandi attività cinesi vuol dire che gli imprenditori molisani non capiscono niente?” Il timore, ha continuato il rappresentante del Spp, è che fondi di dubbia provenienza possano essere investiti in immobili e attività commerciali, sfuggendo in gran parte ai controlli del fisco. In sostanza, pagamenti in contanti, in via ufficiale solo per una parte dell’importo. Di Giacomo non si azzarda a fare numeri ma è convinto che almeno in una parte di questi movimenti ci sia la mano della criminalità organizzata. “E’ una mafia latente che non si avverte, non si sente”, ha dichiarato nel corso della conferenza stampa davanti al carcere di Campobasso. -Hanno copiato le nostre mafie, in particolare la ‘ndrangheta calabrese. Sono piccole ndrine, organizzazioni familiari che non parlano, non si vedono, non si sentono e in galera non ci sono. E’ perciò importante, come in altri Paesi, che vi sia la tracciabilità della persona che investe e la possibilità di intervenire. La prossima settimana evidenzieremo questo aspetto col Ministero dell’Interno”.
Le altre emergenze: sovraffollamento delle carceri e reati contro gli anziani in aumento.
Il segretario del Spp ha ripreso anche l’annoso problema del sovraffollamento delle carceri, evidenziando come in particolare quello di Larino sia fra i più “saturi” d’Italia. Uno sguardo poi ai reati contro gli anziani (furti, scippi, truffe), in aumento del 14%. Anche in Molise, come nel resto d’Italia, c’è un calo complessivo dei reati, in questa regione persino di un punto in più rispetto al dato nazionale (8% contro il 7%), ma sono in aumento altri tipi di reati. Oltre a quelli verso gli anziani, anche i furti d’appartamento (+10,8%) e i crimini informatici, che negli ultimi quattro anni, secondo Di Giacomo, consegnano al Molise un triste primato. I dati si riferiscono dall’ultimo trimestre 2017 a settembre di quest’anno.