LA MOLISANA MAGNOLIA CAMPOBASSO 75
MEDOC TIGERS LIBERTAS ROSA FORLÌ 47
(19-10, 33-17; 48-30)
CAMPOBASSO: Marangoni 7 (2/3, 1/3), Di Gregorio 8 (1/5, 1/4), Ciavarella 23 (7/10, 3/4), Želnytė 5 (2/4, 0/1), Bove 14 (4/10, 0/3); Reani 2 (1/3, 0/1), Smorto 10 (1/6, 2/4), Porcu 4 (0/2, 0/1), Falbo, Sammartino (0/1), Mandolesi 2 (1/1). Ne: Landolfi. All.: Sabatelli.
FORLÌ: Gramaccioni 9 (2/5, 1/7), Zavalloni 11 (4/6, 1/8), Pieraccini 7 (3/8), Martines 4 (2/4, 0/1), Juric 2 (1/2); Boni (0/2, 0/7), Puggioni 4 (1/2 da 3), Conti 4 (2/3), Duca E. 4 (2/3), Duca N. (0/2), Vespignani 2 (0/1), Ronchi. All.: Balistrieri.
ARBITRI: Cattani (Rieti) e Coraggio (Frosinone).
NOTE: fallo antisportivo a Boni e Martines (Forlì). Tiri liberi: Campobasso 16/19; Forlì 6/11. Rimbalzi: Campobasso 47 (Bove 13); Forlì 34 (Pieraccini 11). Assist: Campobasso 18 (Di Gregorio 5); Forlì 11 (Gramaccioni 3). Progressione punteggio: 8-3 (5’), 22-13 (15’), 41-25 (25’), 63-35 (35’). Massimo vantaggio: Campobasso 32 (75-43); Forlì mai.
CORAZZIERI… D’ACCIAIO. In avvio coach Sabatelli decide di giocarsi l’opzione del quintetto fisico. La risposta è subito efficace perché in un amen Campobasso va 4-0, poi 9-3 e doppiando per la prima volta le proprie avversarie sul 14-7. Il +9 con cui si chiude il primo quarto è il segnale di quella che potrà essere una serata in scioltezza per le rossoblù.
MARGINE INERZIALE. Il rientro dagli spogliatoi, peraltro, non allunga di tanto il distacco tra le due contendenti perché al 30’, con le forlivesi tenute a trenta punti, il vantaggio che le magnolie si trovano a gestire è di diciotto punti (48-30).
ANDATA SENZA RITORNO. Coach Sabatelli, a quel punto, sprona le sue a dare qualcosa in più in fase offensiva nell’ultimo periodo e la risposta delle rossoblù è veemente: i 25 punti realizzati in dieci minuti sono il chiaro segnale delle potenzialità di un gruppo pronto a far sentire con forza la propria voce nel contesto del girone sud dell’A2. La seconda metà dell’ultimo periodo – tra l’altro – è anche l’occasione per vedere all’opera le giovanissime rossoblù con Falbo, Sammartino e Mandolesi (due punti per la giocatrice marchigiana) che non sfigurano minimamente sul parquet dell’impianto di via Svevo.
A REFERTO CHIUSO. Al termine, per coach Mimmo Sabatelli, l’analisi non può che essere, come la voce statistica della valutazione, la somma algebrica delle diverse voci che hanno concorso al racconto della partita. «Il nostro – afferma – non è stato un basket sempre brillante, anche perché siamo venuti un po’ fuori solo nell’ultimo periodo. Queste, però, sono le partite più pericolose, soprattutto da un punto di vista mentale. In effetti, la squadra è entrata sul parquet un po’ contratta, poi, però, l’aver preso la partita in pugno ci ha consentito di poter giostrare al meglio le singole situazioni. Ci godiamo i tre successi consecutivi, ma l’intento è quello di prolungare la nostra seria già nella prossima contesa. Sappiamo che c’è ancora da lavorare e che questo gruppo ha ancora del margine a livello di potenziale. Questo gruppo difensivamente ha ottimi numeri, ma a mio avviso ha ancora tanto da dare da un punto di vista dell’attacco. Partire dalla possibilità di avere otto titolari deve essere un opzione in grado di caratterizzare pienamente la nostra stagione».
VIAGGIO NELL’URBE. Per i #fioridacciaio, ora, il calendario pone l’incrocio con l’altra squadra capitolina del lotto: l’Elite Roma. Domenica le rossoblù viaggeranno alla volta dell’Urbe per misurarsi con il quintetto neopromosso in cadetteria, peraltro già affrontato in precampionato in una gara vinta con uno scarto importante. Istantanee, però, da lasciare unicamente nel cassetto dei ricordi, guardando al presente per più di un motivo. Da un lato, quanto fatto vedere dalle prossime avversarie delle magnolie nel loro precedente match interno contro il San Giovanni Valdarno, dall’altro, la sicura volontà, da parte delle rivali del team campobassano, di riscattare il ko patito in questo turno a Palermo.
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