Il Molise è la prima regione d’Italia per densità imprenditoriale e per presenza di imprese femminili. Per contro, la regione più vecchia d’Italia, soggetta ad erosione demografica su cui riflettere attentamente, per individuare strumenti e opportunità in grado di invertire questa tendenza. Sono alcuni degli elementi emersi dalla fotografia scattata da Agenzia per la Coesione territoriale e Unioncamere nel Report sulla regione Molise e presentato nell’evento del 22 ottobre organizzato dalla Camera di Commercio del Molise. Il Report è uno dei 21 realizzati nell’ambito di SISPRINT, Sistema Integrato di Supporto alla Progettazione degli Interventi Territoriali, finanziato dal PON Governance e Capacità Istituzionale 2014-2020, di cui Unioncamere è il soggetto beneficiario. L’obiettivo del progetto è attivare un dialogo stabile e un confronto tra amministrazioni pubbliche, imprese, università e componenti sociali sui temi dello sviluppo territoriale, per fare emergere le reali esigenze delle imprese e qualificare la progettualità europea per lo sviluppo del territorio. La presentazione del primo report è stata l’occasione per illustrare il progetto attraverso l’iniziativa itinerante #SISPRINT IN TOUR, che fa tappa in tutte le Camere di Commercio aderenti al progetto. Infatti, oltre alla realizzazione di strumenti e prodotti di analisi economica, il progetto prevede l’attivazione di 21 Antenne territoriali presso le Camere di commercio, tra le quali quella del Molise. Le Antenne hanno il compito di operate come punti di ascolto e di animazione a sostegno degli attori istituzionali locali, raccogliendo le istanze e le criticità espresse dalle diverse componenti del sistema produttivo. Dalle parole del Presidente della Camera di Commercio del Molise, Paolo Spina, il senso e l’obiettivo di ampio raggio del progetto: “Con il progetto SISPRINT vogliamo raccogliere le esigenze delle imprese e del territorio sulla programmazione europea e trasferirle alla Regione Molise. Il nostro fine è quello di permettere alla Regione di cucire addosso alle nostre imprese gli interventi di programmazione europea. Quindi lavorare realmente insieme per lo sviluppo del territorio a partire dalle istanze raccolte sul campo.” Progetto che ha trovato la condivisione del presidente della Regione, Donato Toma, intervenuto all’evento, che ha sottolineato la comunione di intenti tra le due istituzioni, nell’ottica di ascoltare le reali esigenze del tessuto socio-economico e produttivo del territorio.
Il Report del Molise
I Report offrono una lettura innovativa delle dinamiche economiche territoriali attraverso l’integrazione, la sistematizzazione e la valorizzazione del patrimonio di dati del Registro delle imprese delle Camere di commercio e di altre fonti camerali e informazioni e fonti statistiche dell’Agenzia per la Coesione Territoriale. L’analisi ha suscitato vivo interesse tra tutti i partecipanti alla tavola rotonda appartenenti al partenariato economico-sociale-istituzionale e che hanno avuto modo di esprimere le proprie riflessioni iniziali sulla tematica della progettazione europea e sui dati presentati. Un’analisi completa quella fornita dal Report regionale, in grado di evidenziare i punti di forza e di debolezza del Molise in ambito socioeconomico. Il quadro che ne emerge è un quadro a tinte piuttosto fosche, in gran parte dovuto alle ridotte dimensioni regionali e al depauperamento del tessuto sociale dovuto ai forti movimenti migratori della popolazione residente. Per quanto riguarda il tessuto produttivo, siamo in effetti la regione con il più alto tasso di imprenditorialità: quasi 12 imprese ogni cento abitanti, eppure su tale dato incide il calo demografico della popolazione molisana. La crescita delle società di capitali è marcata, attestandosi quasi al 35%, e ci consente di ridurre in maniera importante la forbice rispetto alla situazione nazionale. Dato positivo da monitorare e incentivare, in quanto la presenza di società di capitali testimonia una certa maturità e consolidamento del sistema produttivo e tale tipologia di imprese è considerata quella in grado di produrre maggior ricchezza. Situazione relativamente rosea anche per la nascita di Start up innovative presenti in regione: con un numero di 41 imprese, ci collochiamo su valori molto vicini alla media nazionale e superiori a quella del mezzogiorno in rapporto alla popolazione residente. Gli aspetti più critici sono relativi al grado di internazionalizzazione e al turismo, evidenziando in definitiva che quella molisana è un’economia chiusa. I flussi commerciali sono prevalentemente orientati al mercato interno e di prossimità, mentre quelli con l’estero (import ed export), rapportati alla ricchezza prodotta in regione, nel 2017, si attestano al 17,4% (Italia 55,2%; Sud e Isole 27,8%), in crescita rispetto al 13,5% del 2012. Il turismo evidenzia una marcata flessione delle presenze nel periodo tra il 2012 e il 2016 (-14,8%), mentre il dato nazionale e quello della ripartizione territoriale hanno mostrato una crescita. Una spia della modesta attrattività regionale, testimoniata da un indice di utilizzazione dei posti letto pari a meno della metà della media nazionale. I dati evidenziati sono certamente influenzati dai flussi demografici: la popolazione regionale diminuisce a ritmi non moderati, soprattutto a causa dei flussi di emigrazioni. Inoltre, a fronte di un indice di vecchiaia tra i più elevati d’Italia, il tasso di fecondità è modesto, mentre quello di mortalità è consistente. Il frutto di questa condizione socio-economica è un PIL ancora al 71% rispetto a quello medio nazionale, mentre la quota di famiglie in stato di povertà relativa è superiore alla media italiana di 71,7 punti percentuali, delineando un quadro sociodemografico in forte depauperamento, a scapito del sistema produttivo stesso.
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