Dopo che la Procura della Repubblica di Isernia ha eseguito un provvedimento di sequestro preventivo dell’impianto di depurazione del Consorzio del Nucleo Industriale di Isernia–Venafro in agro del comune di Pozzilli e le conseguenti dichiarazioni rese dalla sua legale rappresentante nonché sindaco, gli avvocati Vincenzo Iacovino, Federoco Simoncelli e Lucia Mascitto, che curano gli interessi della Ecogreen, che gestisce l’impianto di depurazione peraltro solo dal febbraio 2017, specificano che è stata proprio la società a rivolgersi alla Procura ancor prima del Consorzio oltre che a richiedere qualche mese fa al Presidente del Tribunale di Isernia Vincenzo Di Giacomo di accertare l’eventuale presenza di rifiuti tossici e/o radioattivi nei liquami che da decenni provengono dalle condotte consortili e che rifluiscono nei torrenti Ravicone e Rava per poi sfociare nel fiume Volturno. “Proprio a seguito della nostra richiesta – spiegano i legali – il Presidente del Tribunale di Isernia ha nominato, nonostante l’ostinata opposizione da parte del Consorzio al predetto accertamento, un perito di fuori regione, il dott. Mauro Uniformi, al quale il Tribunale ha assegnato numerosissimi quesiti proprio al fine di accertare pienamente l’effettiva presenza di dette sostanze tossiche e/o radioattive, le loro origini e la loro confluenza nei citati corsi d’acqua, accertamento che è tutt’ora in corso. Abbiamo quindi piena fiducia nell’operato del Tribunale di Isernia e nel perito nominato dal Presidente Di Giacomo, così come abbiamo piena fiducia nell’operato della Procura della Repubblica di Isernia, alla quale sin dal luglio scorso attraverso apposito esposto abbiamo rappresentato tutte le criticità riscontrate nell’impianto di depurazione, condividendo a nostra volta il sequestro dell’impianto di depurazione del Consorzio industriale di Pozzilli disposto dal GIP Arlen Picano su richiesta del Procuratore Carlo Fucci, le cui indagini giungeranno certamente ad accertare le effettive responsabilità ultraventennali. La società è a disposizione della cittadinanza, delle autorità amministrative e giudiziarie e di chiunque abbia interesse ad avere chiarimenti del caso ed esprime fiducia nell’operato della magistratura civile e penale a cui si è rivolta denunciando gravi inadempienze e gravissimi danni al territorio e alla popolazione da circa vent’anni”.
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