Solo sei mesi di cassa integrazione, la metà di quelli inizialmente previsti per gli ex lavoratori Gam, così come il budget: 2 milioni e mezzo di euro e non 5. Presso l’ex Presidenza della Giunta Regionale di via XXIV Maggio l’assessore regionale Luigi Mazzuto e l’amministratore delegato Gam Giulio Berchicci hanno incontrato i sindacati per illustrare la situazione e comunicare la minore disponibilità di risorse finanziarie messe a disposizione dal Governo centrale. Un incontro anche per velocizzare la compilazione della nuova domanda da inviare al Ministero che dovrà a sua volta approvare il decreto per garantire gli ammortizzatori sociali. Il timore è che a breve è Natale e i lavoratori temono di non vedere manco un soldo entro quella data. La Regione, tramite Mazzuto, avrebbe assicurato non solo il saldo del tfr e il fitto di ramo d’azienda ma anche il reperimento di risorse da canali alternativi per colmare il “vuoto” venutosi a creare con questa notizia non certo positiva.
Comitato ex lavoratori Zuccherificio: “Molisani ridotti alla fame”. Sulla questione è intervenuto anche il Comitato degli ex lavoratori dello Zuccherificio del Molise che da mesi stanno facendo sentire la loro voce e si uniscono solidali al disagio per le famiglie coinvolte nella vertenza Gam. “Cigs in deroga per 12 mesi ai lavoratori della Gam, ridotta a sei mesi perché non c’è copertura finanziaria; mobilita in deroga ai lavoratori Ittierre, sparite le risorse finanziarie; bando LPU bloccato per mancanza di copertura finanziaria. Per non parlare dei soldi svaniti nel nulla per la sanità. Ogni popolo merita il governo che ha scelto. I molisani sono ridotti alla fame, peggio di quando era in carica il precedente governo. In questo caso possiamo dire tranquillamente che era meglio quanto si stava peggio. Si rimpiangono i vecchi che lottavano a denti stretti fino alla fine per difendere i lavoratori, adesso si possono contare su una mano, però con un solo dito che combatte, le restanti dita vanno a braccetto e si incontrano di nascosto con i poteri forti. Poveri noi lavoratori”.