La Donzella e il Diavolo. La prima, romana, scelta – a detta dagli organizzatori – per dare spazio ad una figura che rappresentasse i molisani nel mondo, destinataria di un cachet di circa 5mila euro. Il secondo, campobassano e insostituibile, vero animatore del Mistero di Sant’Antonio Abate, con i suoi continui tentativi di far ridere la giovane al suo fianco, le sua urla e i suoi divertenti dispetti ai danni – si fa per dire – di piccoli e adulti, protagonista a titolo gratuito. E’ uno dei retroscena di questa edizione speciale tenutasi domenica scorsa in occasione dei trecento anni dalla nascita di Paolo Saverio Di Zinno. Forse l’unica nota stonata di un grande successo di piazza, con forte apprezzamento da parte dei campobassani e di tante altre persone venute dal Molise e da fuori regione e che ha di fatto avviato l’iter per far entrare la manifestazione nel patrimonio Unesco. Un cachet, quello che sarebbe stato elargito in favore della 23enne Chiara Rossi, che ha riacceso le polemiche iniziate prima della sfilata per la modalità di scelta della Tunzella, che per tradizione deve essere campobassana o comunque deve avere forti legami col capoluogo molisano per un motivo o l’altro. Polemiche rientrate e a cui i campobassani non avevano dato più peso dopo aver assistito alla bellissima manifestazione. Non sapevano però di un altro aspetto che farà molto discutere in futuro. La bellissima ragazza di Roma (madre originaria di Pietrabbondante), che ha saputo comportarsi molto bene nel suo ruolo sull’Ingegno di Sant’Antonio, avrebbe incassato 5mila euro, stanziati dall’Assessorato alla Cultura della Regione tramite la Fondazione Molise Cultura. Formalmente per viaggio e permanenza di qualche giorno. Un rimborso fin troppo generoso per uno spostamento di qualche centinaio di chilometri e per un “vitto e alloggio” che in questi termini appare di lusso. Il cachet, se così vogliamo definirlo, supera quello di personaggi noti come Anna Falchi e Vittorio Sgarbi, e di altri che non stiamo qui ad elencare. Nessuna Tunzella in passato ha mai percepito un euro per il suo ruolo, come d’altronde nessun figurante. Solo ai portatori, per il loro sforzo e servizio, vengono riconosciuti 100 euro. Nessuna critica diretta alla ragazza, che non ha colpe e che ha saputo entrare nella parte della manifestazione. Ma le persone ora si chiedono perché anche questo? Perchè questa modalità di scelta, perché questi soldi? Che possa esserci la politica di mezzo visti i prossimi appuntamenti elettorali, Amministrative ed Europee? Senza contare che nella stessa delibera di giunta regionale in cui risultano contributi in favore della manifestazione campobassana sono stati elargiti altre spese discutibili e importi poco “trasparenti” come i 26mila euro per spese varie. Il sindaco Antonio Battista in una conferenza stampa convocata ieri a Palazzo San Giorgio ha voluto ringraziare a titolo personale i protagonisti della sfilata e i campobassani per la loro partecipazione, ed è voluto intervenire in risposta ad un articolo apparso sul web, prendendo le distanze da possibili interferenze e sottolineando che i Misteri non devono avere niente a che fare con la politica, perché manifestazione prettamente dei campobassani.
La nota del Comitato internazionale dei molisani: “Delusi”
“Leggiamo che la donzella dei Misteri di Campobasso avrebbe ricevuto 5000 euro per la sfilata. Come mai nella lettera che la Regione Molise ha mandato alle associazioni di molisani nel mondo non c’è scritto che la figurante sarebbe stata pagata e così tanto? Come mai c’è scritto che doveva essere residente all’estero e invece non è lo è, ma è romana de Roma? Come mai, nonostante vengono richiesti book fotografici, la commissione non si accorge che la romana non ha i connotati fisici tradizionali della donzella? Come mai ci viene detto che la candidatura l’ha mandata un’associazione di Roma, che non c’entra nulla con l’estero e questa associazione smentisce di aver mandato lei la candidatura? Quanto spenderà ancora la Regione Molise per spedire foto e video della sfilata dei Misteri alle associazioni di molisani nel mondo, com’è scritto nella nota? Se la donzella romana ha realmente incassato questi soldi pubblici dei molisani chiediamo che perlomeno li dia in beneficenza alla Caritas di Campobasso per fare bella figura con la regione che dice di amare tanto, il Molise”.
Riceviamo e pubblichiamo la replica di Chiara Rossi.
“Sono Chiara Rossi, la ragazza che ha interpretato il ruolo della Tunzella nell’edizione speciale dei Misteri dello scorso 2 dicembre. Con la presente, ai sensi dell’articolo 8 della legge 47/1948, nonché dell’articolo 2 della legge 69/1963, chiedo l’immediata rettifica di quanto da voi scritto nell’articolo https://www.molisetabloid.it/2018/12/08/cahcet-di-5mila-euro-per-la-donzella-romana-superati-anna-falchi-e-vittorio-sgarbi/?fbclid=IwAR300BGvxHvOTFdVPMnDprUJ2wAtK6hgfXEUL9_O7EOHzSLTTXVuepw4orw. Assolutamente nessuno mi ha promesso alcun compenso per la partecipazione. E certamente non l’avrei neanche accettato, perché non è il tipo di manifestazioni che si possono seguire se non si sente qualcosa dentro. Per venire a Campobasso ho rinunciato a tre giornate lavorative. Riguardo lo stanziamento dei 5.000 euro, probabilmente la cifra era stata preventivata per coprire le spese di viaggio e alloggio nel caso la Tunzella prescelta fosse giunta da un altro continente, dato che la ricerca era per una “molisana nel mondo” e non una “molisana a Roma”. Avendo scelto me, le spese necessarie, invece di 5.000 euro sono di un ordine di grandezza inferiore, come probabilmente comparirà a consuntivo. Credo dobbiate essere più attenti nel leggere le fonti, così come nello scrivere l’articolo, dato che eventualmente il cachet sarebbe stato ELARGITO, e non ELARGIATO!!! Visto che scrivete, alla fine dell’articolo, che a me sono stati pagati 5000 euro, e mi chiedete di darli in beneficenza, considerato che non ho preso nulla, e avete dato una “fake news”, a questo punto sono io a chiedervi, come ammenda, di elargire voi la stessa cifra alla Caritas di Campobasso a titolo di “cinere paenitentiam””
La redazione di Molise Tabloid ringrazia Chiara Rossi per il suo chiarimento ma ritiene di aver svolto con correttezza il proprio operato in quanto abbiamo semplicemente riportato in maniera fedele quanto disposto da un atto pubblico, ossia la delibera della giunta regionale n. 363/2018.