Ultim’ora. Clamoroso, terremoto politico: Toma azzera le deleghe della giunta. Contrasti interni e verifica della maggioranza

Ore 13.50. Com’era finito il 2018, anche il nuovo anno inizia col botto dal punto di vista politico: il presidente della Regione Donato Toma ha azzerato le deleghe della sua giunta, rimettendole tutte a sè in via provvisoria. Una mossa che fa seguito a quella di alcuni giorni fa del sindaco di Campobasso Battista – che ha azzerato la giunta – in vista delle Amministrative per capire chi sarà con lui fino alla fine e chi già starebbe prendendo altre strade. Il governatore potrebbe aver preso questa decisione a seguito di contrasti interni fra i suoi alleati e di scelte di singoli non condivise e avrebbe quindi intenzione di procedere con una verifica della maggioranza. Nel provvedimento pubblicato intorno alle 13 si parla di un “riequilibrio in vista anche di un maggiore impulso dell’attività amministrativa”. Nella conferenza di fine anno Toma aveva però promosso i suoi assessori mentre l’azione di oggi ha più il sapore di una bocciatura. Ed è arrivata dopo due episodi balzati alle cronache. L’azzeramento della giunta da parte del sindaco di Campobasso e la delibera sul Piano del Turismo che è finita sotto accusa da parte del Movimento 5 Stelle. E poi ci sono le critiche pervenute da alcuni fronti della maggioranza che non sono state gradite dal presidente. Evidentemente col l’intero 2019 davanti, da lui definito “l’anno della svolta”, l’obiettivo è remare tutti insieme nella stessa direzione e con scelte condivise. Ciò riguarderebbe quindi sia l’azione di governo sia gli appoggi politici in vista delle Amministrative di primavera. Potrebbe pertanto trattarsi solo una ridefinizione di ruoli e una messa alla prova, ma non è escluso che qualche assessore possa essere silurato. E ciò anche in virtù dei cambiamenti delle ultime settimane all’interno della maggioranza. D’altronde se lo stesso Toma, per quanto possa essere diplomatico, parla di “riequilibrio” un piccolo dubbio può venire a tutti, anche ai diretti interessati, che erano all’oscuro del “colpo” del loro presidente.

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