I dipendenti della Fondazione Giovanni Paolo II, hanno appreso dalla stampa, che, l’assemblea sindacale tenutasi in struttura il giorno 28 dicembre 2018, avrebbe dato mandato a dichiarare lo stato di agitazione. Smentiamo nel modo più assoluto di aver dato un mandato a raffreddare un conflitto che, al momento è inesistente. Considerato il numero esiguo di partecipanti alla citata assemblea, (circa 20 lavoratori), ci sembra inopportuno e alquanto scorretto procurare un falso allarme, in una fase di rinnovo contrattuale. Di fatto sono aperti due tavoli contrattuali i quali dovranno affrontare tutte le problematiche di un rinnovo aziendale sia nella parte economica che nella parte normativa. Questa fase di contrattazione è una fase delicata, indispensabile per stabilire coerentemente, fra le parti, le materie, gli indirizzi e le scelte riferite a quanto è demandato alla contrattazione collettiva integrativa. Inoltrerichiedeun ampio contesto relazionale, ispirato ai principi di responsabilità, correttezza e trasparenza, teso a sostenere e garantire, uguali diritti normativi ed economici per gli operatori della sanità che prestano le loro attività nella Fondazione Giovanni Paolo II eche, come tutti sanno è una struttura convenzionata con SSN. Ci dissociamo nel modo più assoluto da tali atteggiamenti privi di coinvolgimento e non condivisi con i diretti interessati.
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