“Le iniziative di consultazione popolare sono previste dallo Statuto della Regione Molise ma non sono attivabili a causa della mancanza di una legge attuativa. Ecco perché ho presentato la proposta di legge sulla Disciplina dei referendum abrogativi, consultivi, delle petizioni e dell’iniziativa legislativa che ha l’obiettivo di attivare, a livello regionale, tutti quegli istituti di partecipazione popolare e di iniziativa legislativa previsti dallo Statuto”. A renderlo noto il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Valerio Fontana. “Lo Statuto della Regione infatti, anche nella più recente riformulazione, prevede i principali istituti di democrazia diretta e partecipativa quali:
– Il Referendum abrogativo che permette, mediante consultazione popolare, l’abrogazione, totale o parziale, di una legge regionale o di un regolamento;
– il Referendum consultivo indetto dal Consiglio regionale qualora si ritenesse utile interpellare la popolazione regionale, o una parte di essa, su questioni di particolare interesse diffuso a titolo, per l’appunto, “consultivo” ovvero senza che l’esito abbia carattere vincolante per l’amministrazione;
– la Petizione popolare tramite la quale un gruppo di cittadini, anche sotto forma di associazioni oppure organizzazioni, possono richiedere al Governo regionale l’intervento in una determinata tematica oppure l’adozione di provvedimenti di interesse generale;
– le Leggi d’Iniziativa popolare con le quali è possibile avviare l’iter di trattazione e relativa approvazione di testi di legge su materie di competenza regionale da parte di soggetti diversi dagli organi regionali a cui detta iniziativa spetta istituzionalmente. Infatti, lo Statuto attribuisce l’iniziativa legislativa, oltre che a ciascun Consigliere regionale e alla Giunta, anche ai singoli Consigli provinciali, ai Consigli comunali e agli elettori della regione.
Tali forme di consultazione popolare vogliono promuovere e valorizzare la partecipazione dei cittadini alla vita politica e amministrativa della propria Regione , e garantire il diritto dell’elettorato di esprimersi su questioni d’interesse collettivo, con l’intento di fornire alle istituzioni e agli stessi cittadini gli strumenti più idonei all’instaurazione di un rapporto diretto e articolato fra gli amministratori regionali e la rappresentanza elettiva. Pur essendo tali istituti previsti dallo Statuto, ad oggi nessuno di questi è attuabile a causa della mancanza di una o più specifiche leggi regionali che ne disciplinano lo svolgimento. E la nostra proposta di legge va proprio in questa direzione. Essa si propone come un ‘testo unico’ che adegua l’ordinamento giuridico regionale agli strumenti di partecipazione popolare e di democrazia diretta e si rivela fondamentale dal punto di vista normativo-regionale, vista la sua natura statutaria. Va a colmare quello che di fatto è un vero e proprio vulnus legislativo nell’ordinamento della Regione Molise: in assenza di una legge attuativa, non è tecnicamente possibile indire le consultazioni negando così un’intera procedura di partecipazione popolare prevista a priori dallo Statuto della Regione. In tal senso la regione Molise rappresenta un’anomalia nel contesto nazionale, considerando che la altre amministrazioni regionali si sono dotate, da tempo, di una legge o di un regolamento regionale che garantisce ai propri cittadini la partecipazione a mezzo referendum nonché la completa attuazione di quanto previsto dai propri Statuti in materia di partecipazione popolare e di democrazia diretta. Il nostro obiettivo è garantire anche ai cittadini molisani il massimo della partecipazione alla vita politica della nostra regione e consentire, ad ogni cittadino, di farsi promotore di un legge regionale”.