Era il 26 novembre scorso quando Poste Italiane si è impegnata dinanzi ai sindaci del Paese per “coltivare, proteggere e far emergere la positività dei singoli territori”. Uno dei 10 impegni nei confronti dei piccoli comuni, assunto nel corso del convegno organizzato da Poste Italiane con Anci e Ucem e relativo proprio al mantenimento dei presidi degli uffici postali all’interno dei piccoli centri. Un aspetto questo sul quale, in relazione alla ventesima regione, torna a riflettere il segretario regionale Uil Poste Molise, Aniello Pascarelli. Una considerazione quest’ultima che arriva a seguito della prima riunione del Comitato Tecnico Paritetico, riunitosi dopo la riorganizzazione del servizio di recapito in provincia di Isernia e, nel corso della quale, la Uil poste, ancora una volta, ha posto in evidenza come la medesima riorganizzazione debba necessariamente tener conto della specificità del territorio molisano, a carattere prevalentemente montuoso. “Prendendo per vero l’impegno preso dall’azienda in relazione al mantenimento degli uffici postali nei piccoli comuni – dice Pascarelli, – proprio piccoli territori come il nostro non possono essere salvaguardati senza investire nel personale. Voglio infatti ricordare come solo nello scorso mese di dicembre in Molise delle 28 unità andata via con l’esodo incentivato e, quindi sportellizzate, solo 6 siano transitate negli uffici postali. Si tratta sicuramente – prosegue – di un’apertura aziendale e di un passo in avanti che ha contato dalle due unità iniziali alle sei attuali. Uno ‘sforzo’ che, però, non è comunque in grado di offrire risposte alle esigenze di carenza di personale negli uffici postali”. Il sindacalista ricorda, inoltre, come la Uil Molise, nella tutela dei piccoli comuni, sia stata precursore rispetto a quanto garantito di recente dall’azienda. Tra il 2016 e il 2017, infatti, la Uil poste Molise invitò tutti i sindaci del Molise una bozza di delibera di Consiglio comunale. Obiettivo del documento era la possibilità che ogni assise civica potesse rivolgere un invito a Poste Italiane, finalizzato a incrementare le attività sul territorio di competenza, per evitare non solo la carenza dei servizi nei piccoli centri, ma anche e soprattutto lo spopolamento, “vero dramma – commenta Pascarelli – con cui la nostra regione, ogni giorno, è chiamata a fare i conti”. Un dovere verso i piccoli comuni, come quello sottoscritto dall’azienda nello scorso mese di novembre, che non può avvenire, inoltre, baipassando la ventesima regione d’Italia. “Il rammarico – dice ancora il sindacalista – è però vedere come ciò avvenga in maniera sistematica e come Poste, troppo spesso, si dimentichi dell’emergenze di un territorio come il nostro”. Un aspetto questo che, per il segretario regionale, si è concretizzato anche in occasione dell’investimento contemplato dall’azienda sui centri di video codifica. “In Molise – fa sapere Pascarelli – ne abbiamo uno a Campobasso, ma nel progetto di sviluppo Poste Italiane ne ha inseriti due in Abruzzo, escludendo nuovamente la nostra regione. Ancora una volta quindi ci troviamo a constatare come Poste Italiane abbia dimenticato le esigenze di lavoratori e cittadini molisani”.
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