Questa mattina la Squadra Mobile di Isernia ha eseguito due ordinanze di applicazione della misura interdittiva della sospensione dall’esercizio dell’insegnamento a carico di due maestre di 49 e 58 anni che svolgono la loro attività all’interno di una scuola dell’infanzia statale di un centro della provincia di Isernia. Le indagini, coordinate dal Procuratore della Repubblica Carlo Fucci, dirette dal Sost. Maria Carmela Andricciola e condotte dalla Squadra Mobile della Questura di Isernia, sono state generate dalla denuncia, presentata alla Questura di Isernia, diretta dal Questore Roberto Pellicone, da parte di alcune madri coraggio che negli ultimi tempi avevano notato dei comportamenti anomali dei propri figli di 2 e 3 anni. I bimbi spesso rientravano a casa lamentando alcuni atti di violenza subiti in classe. Le giovani madri, alla fine del mese di novembre, si sono rivolte alla Polizia di Stato che informava immediatamente la Procura della Repubblica che tempestivamente otteneva dal Gip l’autorizzazione ad effettuare intercettazioni video-ambientali nella struttura scolastica in questione. La Procura le disponeva ed avevano inizio il 3 dicembre 2018, la Polizia di Stato con il personale specializzato della II Sezione della Squadra Mobile le ha eseguite riscontrando, attraverso l’utilizzo di numerosi presidi tecnologici, una situazione allarmante che confermava le dichiarazioni indizianti che avevano dato origine alle indagini. Le attività tecniche di intercettazione concluse il 23 dicembre, attraverso il sistema di videosorveglianza, hanno consentito di ricostruire il vissuto quotidiano dei piccoli alunni della scuola materna, dove le due maestre hanno sin da subito mostrato un atteggiamento nei confronti dei bambini vessatorio, minaccioso e lesivo della persona. All’interno dell’aula, infatti, i bambini sono stati oggetto di violenze fisiche e verbali e, circostanza ancor più grave, educati ad applicare, fra di loro, la legge del taglione, tant’è che, in alcune occasioni, le maestre esortano i bambini a farsi giustizia da soli, incitandoli a porre in essere atti di violenza nei confronti dei loro compagni di scuola. I bambini venivano strattonati e colpiti sul capo, inoltre venivano aggrediti verbalmente con espressioni del genere: “appiccicalo con la testa vicino al muro…, tiragli i capelli più forte… così capisce..; ti faccio nero, nero; ti spezzo le mani; ti spezzo tutte le dita delle mani; ti appiccico vicino al muro; ti ammazzo ; ma questo è proprio stupido ; ti faccio uscire il sangue così te lo ricordi ; se metti il pennello là sopra.. sei morto; sei un animale“. La Polizia ha individuato circa 150 episodi di violenza e, di conseguenza, la Procura della Repubblica ha formulato in data 2 gennaio 2019 la richiesta delle ordinanze di misure cautelari ritenendo pienamente configurabile il reato ex art. 572 c.p. (maltrattamenti); l’Ufficio del Gip, che ha condiviso il quadro indiziario raccolto a carico delle indagate, le ha adottate in data 16 gennaio. Le misure interdittive sono state ritenute idonee dal Gip Arlen Picano presso il Tribunale di Isernia che le ha adottate, ad interrompere le condotte illecite , per le quali era stata formulata richiesta di provvedimenti cautelari da parte del Sost. Proc. Maria Carmela Andricciola e del Procuratore della Repubblica Carlo Fucci. Il risultato di oggi, come evidenziato anche dai tempi rapidi delle indagini sopra indicati, è il frutto dell’ottima sinergia tra la Polizia di Stato, la Procura della Repubblica e il Tribunale di Isernia, che ancora una volta dimostra quanto sia importante agire tempestivamente per dare immediato riscontro alle istanze dei cittadini.
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