Il gip Veronica D’Agnone del Tribunale di Campobaso ha disposto l’archiviazione a carico del 40enne campobassano indagato per l’incendio appiccato il 2 aprile 2016 davanti al portone del Convitto ‘Mario Pagano’ che affaccia su corso Bucci, relativamente alla contestazione di morte come conseguenza di altro reato, ossia per il decesso del custode 58enne Domenico De Maria, avvenuto mentre lo stesso tentava di spegnere il rogo. Secondo il giudice, che ha accolto la richiesta del pm e ascoltato le ragioni dell’avvocato difensore Maria Assunta Baranello nel corso dell’udienza di opposizione alla decisione della Procura discussa nelle scorse ore, la morte del custode, risultata – come da autopsia – legata ad un improvviso arresto cardiocircolatorio, probabilmente generato o concausato dallo stress emotivo del momento, lascerebbe troppi dubbi sul nesso certo fra causa ed effetto, trattandosi appunto di evenienza improvvisa e imprevista. Inoltre il 40enne è attualmente sotto processo per l’altro capo d’imputazione, l’incendio doloso, per il quale ancora non vi è una sentenza. Il giudice ha archiviato anche la posizione del preside del “Mario Pagano”, che era stato indagato nel procedimento per violazione delle norme inerenti la sicurezza sul lavoro.
Custode morto nel rogo del portone del “Pagano”, il presunto piromane prosciolto dal reato di omicidio colposo
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