I rapporti tra Regioni ed enti locali sono cambiati profondamente negli ultimi 20 anni, tanto da portare in ogni regione all’istituzione di un Consiglio delle autonomie locali (Cal), un organismo di mediazione importante per rappresentare le istanze dei territori, ma che in Molise manca. Il MoVimento 5 Stelle vuole porre rimedio a questa lacuna legislativa con una proposta di legge. “Le esigenze di un maggior dialogo e coordinamento tra le Regioni e le autonomie locali, infatti – spiega Patrizia Manzo, – furono rafforzate con la modifica costituzionale del 2001 che all’articolo 7 spiega: ‘In ogni Regione lo Statuto disciplina il Consiglio delle autonomie locali, quale organismo di consultazione tra la Regione e gli Enti locali’. Anche la Regione Molise ha recepito questa indicazione prevedendo all’articolo 64 dello Statuto la costituzione del Consiglio delle autonomie locali. Tuttavia ha anche demandato ad una legge regionale la composizione dello stesso. Una legge che renderebbe operativo il Cal, ma che non è mai arrivata. La nostra proposta di legge mira proprio a colmare questa lacuna, quindi a far rispettare lo Statuto regionale. Attualmente le funzioni di coordinamento tra i vari livelli istituzionali regionali vengono assolte dalla Conferenza delle autonomie locali, con dei limiti evidenti. La Conferenza è infatti una chiara espressione dell’esecutivo regionale, presieduta dallo stesso Presidente della giunta e composta da una sparuta rappresentanza di province, comuni e associazioni di comuni. Il Cal, così come definito dalla mia proposta di legge, dev’essere un organismo autonomo rispetto alla Giunta regionale e prevedere una maggiore e più capillare rappresentanza dei territori, individuando membri di diritto e membri elettivi. Sono membri di diritto i presidenti delle Province e i sindaci delle città di Campobasso, Isernia e Termoli. Sono componenti elettivi: quattro sindaci in rappresentanza dei comuni con popolazione pari o superiore a 1000 abitanti; quattro sindaci in rappresentanza dei comuni con popolazione fino a 999 abitanti; tre presidenti in rappresentanza delle Unioni dei comuni. Il Presidente della Giunta regionale, l’assessore regionale competente in materia di Enti locali o nelle materie all’ordine del giorno e i consiglieri firmatari e relatori dei provvedimenti in esame, possono partecipare alle assemblee del Consiglio, ma senza diritto di voto. L’idea alla base della proposta di legge è ridare un ruolo da protagonista agli amministratori più vicini al territorio, quelli che meglio possono farsi portavoce delle diverse istanze provenienti da tutta la regione. Insomma, vogliamo favorire il dialogo tra Regione ed enti locali per promuovere politiche più rispondenti alle necessità dei cittadini. Il Consiglio delle autonomie locali, secondo lo Statuto della Regione, sarà organo di consultazione sulle politiche regionali concernenti il sistema delle autonomie locali, l’organizzazione delle funzioni amministrative a livello locale e lo sviluppo socio economico regionale. Il Cal esercita l’iniziativa legislativa dinanzi al Consiglio regionale limitatamente agli interventi che riguardano il conferimento e l’organizzazione di funzioni amministrative a livello locale e l’organizzazione di servizi pubblici. In questo modo i Comuni, le province e le Unioni dei Comuni, in rappresentanza delle istanze dei cittadini, saranno maggiormente coinvolti nelle scelte amministrative e politiche regionali, e vivranno la loro funzione con il ruolo da protagonisti. Come è giusto che sia. Il Cal, infine, diventa indispensabile, soprattutto in virtù dell’acceso dibattito sull’autonomia rafforzata voluta dalla Regione Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna, per indirizzare le scelte della Regione”.
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