L’episodio dell’evasione di un detenuto dal carcere di Campobasso, fermato dopo pocchissimi minuti dagli agenti della Polizia Penitenziaria a poche decine di metri dall’ingresso della struttura, ha fatto il giro del web soprattutto per via di un video amatoriale di alcuni secondi condiviso sui social e sui media. Cittadini, utenti, ma anche rappresentanti istituzionali si sono divisi sulle modalità con cui uno dei tre uomini in divisa avrebbe agito nei confronti del detenuto, comportamento considerato esagerato e per il quale ora rischierebbe grosso. “Come trasformare un’ottima notizia in una situazione deplorevole e inaccettabile”, commenta il Capo dela Dipartimento di Amministrazione penitenziaria, Francesco Basentini. “Non sono assolutamente ammissibili atteggiamenti di questo tipo, soprattutto perché il soggetto in questione, una volta arresosi, era ormai nella piena disponibilità dei tre agenti ritratti nel video, pronti ad immobilizzarlo con le manette”. Basentini rigranzia l’agente intervenuto “con determinazione e fermezza per riprendere l’atteggiamento deplorevole del suo collega. Nei confronti di quest’ultimo, svolti gli accertamenti necessari, saranno immediatamente presi i provvedimenti necessari”. A prendere le difese dell’agente, il segretario della Polizia Penitenziaria Aldo Di Giacomo che ha incontrato la stampa proprio davanti la casa circondariale di Campobasso. “Forse l’atteggiamento è stato un pò eccessivo ma difenderemo a spada tratta il nostro collega”, ha affermato. “Anche perché in quel video sono stati ripresi solo alcuni attimi di ciò che è successo. Innanzitutto il detenuto prima ha finto di aver bisogno delle stampelle e poi si è dato alla fuga, rifiutandosi inizialmente, una volta fermato, di collaborare. Inoltre da questo episodio si evince il clima di tensione che si respira ormai da tempo all’interno del carcere di Campobasso. Si ricorderà nelle scorse settimane le molestie subite da un’agente e l’aggressione nei confronti di un collega. Con le nuove norme i detenuti hanno maggiore libertà e col personale sotto organico i rischi sono maggiori”. La Garante dei Diritti della Persona della Regione, Leontina Lanciano, ha contattato il Direttore e il Comandante dell’istituto penitenziario di Campobasso per concordare un incontro, avvenuto questa mattina. “Durante la mia visita all’Istituto penitenziario – afferma Lanciano – ho incontrato il Direttore, il Comandante, un Ispettore della Polizia penitenziaria e il detenuto. Al momento sono in corso indagini da parte dell’Autorità giudiziaria, per chiarire la dinamica dell’episodio, prendendo in considerazione anche gli accadimenti precedenti a quanto diffuso in video, al fine di ricostruire un quadro completo. La questione è evidentemente di grande rilevanza e delicatezza e merita quell’attenzione e riflessione che va oltre l’impatto emotivo immediato che la visione del filmato ha comprensibilmente determinato. In qualità di Garante regionale dei diritti della Persona e dei Detenuti, seguo costantemente l’evolversi della vicenda. Non esistono fazioni in questo caso, esiste invece il diritto, che è al di sopra delle parti, a tutela di tutte le figure della nostra società, anche di quelle che hanno commesso degli errori e che si trovano momentaneamente private della propria libertà. Saranno rispettati pertanto i diritti di tutti. Quelli del detenuto non verranno certamente meno, anche perché è mio compito di Garante tutelarli. Provvederanno gli organismi competenti a valutate in modo oggettivo e trasparente i comportamenti tenuti, compreso quello dell’Agente. In ogni caso, quanto accaduto non potrà inficiare o far nascere dubbi sul servizio svolto quotidianamente, in condizioni spesso complesse, dalla Polizia Penitenziaria. Veder puntare una pistola alla testa di una persona è sempre scioccante, ma ribadisco che ci sono organismi preposti ad analizzare quanto accaduto, senza condizionamenti di sorta o di parte”.