Sotto lo sguardo di una delle foto più belle di Padre Mario Santillo si sono ritrovati a Buenos Aires, in uno dei centri studi sui flussi migratori più importanti del Mondo, i suoi più stretti collaboratori, sua sorella Laura con la famiglia, gli operatori del Patronato INCA-CGIL e ACLI, Maria Rosa Arona e Cristina Ferrante, originaria di Sepino, esperti di emigrazione, come On. Rocco Curcio e Alfredo Giani, la delegazione proveniente dal Molise, i volontari del Centro Molisano Monforte di Buenos Aires e alcune figure che hanno voluto rendere merito al figlio di un emigrante di Toro, allievo di Papa Francesco e tra i principali studiosi dei fenomeni migratori a livello mondiale. Per l’occasione e a dimostrare lo spessore umano e culturale di Padre Mario è arrivato, da Porto Alegre in Brasile, il Padre Superiore degli Scalabriniani del Sudamerica, Padre Agenor Sbaraini, che si é unito al Direttore del CEMLA di Buenos Aires, Padre Irineu Zotti, e al Segretario della Conferenza Episcopale Argentina, Padre Flavio Lauria. Figure di primissimo piano che hanno ricordato Mario Santillo sia per la giovialità, la semplicità e l’umanità, sia per la preparazione professionale che lo hanno visto partecipare a nome degli Scalabriniani a eventi di studio sull’emigrazione alle Nazioni Unite a New York, a Tokyo, a Mosca, a Città del Capo, a Montreal e nelle più importanti capitali europee. Dopo la funzione religiosa in sua memoria, ha introdotto i lavori Michele Petraroia, dell’Associazione “Giuseppe Tedeschi”, ringraziando tutti per aver aderito ad un evento cosi significativo per la famiglia, per la comunità di Toro, per la Chiesa ed il volontariato molisano, per tutti coloro che ne hanno potuto apprezzare le qualità e le doti non comuni e per gli stessi Scalabriniani che sono una pietra miliare della storia dell’emigrazione italiana e mondiale. Padre Flavio Lauria, della Conferenza Episcopale Argentina, ha riportato alcuni aneddoti sulla curiosità intellettuale di Padre Mario, cosi come Padre Agenor Sbaraini lo ha ricordato da adolescente e ha fatto cenno al legame con Papa Francesco. Gli esperti, i rappresentanti della delegazione del Molise, chiamati da Michele Petraroia a portare un contributo, hanno espresso forte apprezzamento per l’iniziativa impegnandosi a sostenere il prosieguo dei lavori avviati da Padre Mario anche sul Molise, in collaborazione con il Prof. Norberto Lombardi, suo grande estimatore. Per l’Associazione “Giuseppe Tedeschi” un momento intenso di emozioni straordinarie specie per i familiari ed i collaboratori che gli erano più vicini. Il gesto compiuto si è reso possibile grazie al sindaco di Toro, Roberto Quercio, che si è adoperato adottando una delibera ufficiale a riguardo e grazie alla sensibilità degli Scalabriniani. Per il mondo dell’emigrazione l’evento ha rappresentato anche l’occasione per scoprire che la famiglia di Padre Agenor arrivò da Brescia in Brasile nel 1853, quella di Padre Irineu Zotti da Treviso nel 1880 e quella di Padre Flavio Lauria da Rotonda in Basilicata nella prima metà del Novecento, come a dire che, in fondo in fondo, siamo tutti migranti come giustamente sosteneva Padre Mario.