Ore 16. “Ha risposto alle domande in merito agli episodi che gli sono contestati. C’erano aspetti che non erano stati chiariti in un precedente interrogatorio”. L’avvocato Giuseppe Fazio sintetizza così l’interrogatorio di garanzia in carcere davanti al gip Teresina Pepe a carico del suo asssitito Andrea M., 18enne campobassano, arrestato venerdì nell’ambito dell’operazione “Pensa”. Il precedente a cui fa riferimento il legale riguarda le dichiarazioni fatte ai Carabinieri in Caserma alcune ore dopo la rapina del 23 gennaio ai danni di una donna brasiliana, all’interno di un appartamento del centro storico. In quella circostanza il giovane, ritenuto insieme a 24enne Michele D. B., alias “Pensa”, uno dei due autori della rapina, aveva provato ad alleggerire la sua posizione, non convincendo tuttavia i militari. Versione secondo la quale il 18enne si sarebbe trovato coinvolto per caso nell’episodio, rendendosi estraneo alle aggressioni fisiche nei confronti della donna da parte del complice e rimamendo sorpreso di tanta violenza. Eppure dalle intercettazioni degli inquirenti si evincerebbe in un colloquio l’intenzione di mettere a segno una rapina quella sera. Alla proposta di Michele D.B. di iniziare una sorta di escalation di episodi Andrea M. non solo acconsentirebbe ma darebbe persino delle idee. Voleva solo fare il gradasso di fronte ad un ragazzo più grande e di cui era impaurito, ha spiegato il legale. Per il resto, ha aggiunto Fazio, il ragazzo sarebbe coinvolto solo in un paio di episodi di droga, dove “non si evince che si sia reso responsabile di spaccio”. Intanto è stata presentata un’istanza al gip di attenuazione della misura cautelare su cui il magistrato si è riservato. La decisione nei prossimi giorni, dopo la consultazione col sostituto procuratore Giuliano Schioppi. Scena muta, invece, da parte di Michele D.B., anche lui in carcere e indagato principale dell’operazione congiunta di Polizia e Carabinieri. Al 24enne sono contestati una serie di reati che vanno dallo spaccio di stupefacenti alla rapina e all’estorsione. Ha scelto di rispondere anche A.C., campobassano ai domiciliari, il giovane ha chiarito la sua posizione nell’interrogatorio svolto nel Palazzo di Giustizia di Campobasso in presenza del suo avvocato di fiducia Maria Assunta Baranello, che si è riservata di presentare istanze.
Droga e rapine, “Pensa” fa scena muta. Il “complice” in carcere: “Volevo farmi il gradasso ma avevo paura di lui”
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