Una notizia che arriva in occasione della dodicesima edizione della Giornata Mondiale del Sonno (15 marzo) e che vede l’I.R.C.C.S. Neuromed aggiudicarsi un nuovo riconoscimento. Il Centro di Medicina del Sonno diventa Centro di secondo Livello AIMS (Associazione Italiana Medicina del Sonno) a specializzazione neurologica. “Siamo particolarmente contenti e fieri di aver ottenuto il prestigioso riconoscimento da parte dell’Associazione Italiana Medicina del Sonno che ha accreditato il nostro come Centro di secondo livello a specializzazione neurologica – afferma il dottor Andrea Romigi, Responsabile del Centro di Medicina del Sonno I.R.C.C.S. Neuromed. – Questo per noi è molto importante perché è il coronamento del lavoro di tanti anni e soprattutto il riconoscimento delle competenze presenti in questo istituto che consentono di affrontare a trecentosessanta gradi le patologie collegate al sonno, con particolare collegamento alle malattie neurologiche”. Quest’anno la Giornata Mondiale del Sonno è orientata al miglioramento della qualità della vita nel corso degli anni e nelle fasi dell’invecchiamento. “I disturbi del sonno possono influire in maniera negativa sulle complicanze legate all’invecchiamento come i disturbi cognitivi – continua il dottor Romigi. – Questo è dimostrato in vari contesti: quello più evidente è nelle malattie neurodegenerative come per esempio nella malattia di Alzheimer. Frequenti disturbi del sonno sembrano essere correlati nell’Alzheimer ad una disfunzione della proteina che regola il ciclo sonno-veglia e che si chiama oressina. Dall’altra parte ci sono dei disturbi del sonno che potrebbero predisporre alla malattia di Alzheimer, primo fra tutti le apnee del sonno. Quello che abbiamo visto è che se viene curata l’apnea del sonno si ha una minore entità dei processi neurodegenerativi che sottendono la malattia. Questo si traduce in un vero e proprio meccanismo di prevenzione. Bisogna dunque tener sempre conto dell’importanza del sonno – conclude Romigi. – Privarsi di sonno implica andare incontro ad una serie di conseguenze cognitive, di sonnolenza diurna, di rischi legati all’aumento di pressione e ai fattori di rischio vascolari.