Legalità e territori sono stati i temi principali affrontati nella prima assemblea regionale di Legacoop Molise tenutasi nei giorni scorsi a Campobasso, un’occasione per prepararsi al 40esimo Congresso nazionale previsto nei giorni 16, 17 e 18 aprile a Roma. Al di là degli adempimenti congressuali, pure importanti e svolti regolarmente con la nomina e l’approvazione all’unanimità da parte dei presenti dei delegati per il Congresso, nelle persone di Chiara Iosue, Eugenio Di Blasio e Di Mario Camilla, l’incontro è stato incentrato su una tavola rotonda, fortemente voluta dal presidente di Legacoop Molise. Prima di questo momento di confronto, il saluto portato all’assemblea dal sindaco di Campobasso Antonio Battista, che ha ribadito il ruolo della cooperazione nel tessuto economico, sociale e culturale di un territorio e l’importanza di mantenere vivo il dialogo con le istituzioni, confermando la vicinanza del Comune di Campobasso al mondo cooperativo. L’occasione dell’assemblea è stata anche vissuta per condividere il ricordo di Paola Corazza, una donna che ha vissuto la sua vita esprimendo nel suo lavoro e nel suo modo di essere i principi cardine della cooperazione: la vicinanza agli altri, la disponibilità, la positività. Chi la conosceva ha partecipato alla commemorazione della sua memoria, chi non aveva avuto questa fortuna si è stretto all’emozione suscitata dal suo ricordo. Il discorso del presidente, Chiara Iosue, ha aperto la riflessione sui temi dell’incontro e ha tracciato un quadro del lavoro svolto dalla struttura regionale ad un anno o poco più dall’inizio del suo mandato. Tante le iniziative portate avanti: l’attivazione dello sportello Mepa (Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione) per supportare le cooperative nel processo di iscrizione e abilitazione, per rispondere in questo modo alle offerte della Pubblica Amministrazione; la partecipazione al Congresso di CulTurMedia a Genova, la preparazione del terreno per la realizzazione del gruppo “Generazioni”; il supporto offerto anche per il bando “Resto al Sud”. E poi la gestione quotidiana dei contatti con tutti gli interlocutori della Lega delle Cooperative, a livello nazionale e locale, e soprattutto con i cooperatori. Con quelli che rappresentano le radici della Lega e con i giovani che ne costituiscono le prospettive future. Il richiamo del presidente è stato ad un ricambio generazionale all’interno dei consigli di amministrazione, ad una maggiore collaborazione con le altre centrali cooperative e tra i vari organi interni di Legacoop Molise. Ha poi introdotto il tema del successivo dibattito: la legalità, uno dei 5 pilastri della nuova cooperazione. “Legalità per noi significa rispettare gli altri, il loro lavoro, esercitare una leadership responsabile, mai cieca e interessata; significa ridurre le disuguaglianze, le incertezze che creano sfiducia e timore. Educare alla legalità è uno degli obiettivi del nostro lavoro. Ci insegna a rispettare le persone e i territori e in questo la cooperazione può sicuramente dire la sua, per il ruolo di mediazione sociale e comunitaria che ha svolto nel tempo”. Hanno partecipato alla tavola rotonda dal titolo “Il valore della legalità e le opportunità della cooperazione sui territori” e moderata dalla giornalista Camilla Di Mario: il professore Franco Novelli, presidente dell’Associazione Libera, il professore Luigi Mastronardi, docente di Economia Agraria ed Estimo presso l’Università degli Studi del Molise, il sindaco di Montemitro Sergio Sammartino, Francesco Marino, a rappresentare la nuova cooperativa “Just Mo”, e Carmelo Rollo, vicepresidente di Legacoop Nazionale. Quello che è nato dalla tavola rotonda è stato un dibattito che si è mosso lungo un continuum ideale che partendo dalla testimonianza di un giovane che ha investito nella cooperazione ha pian piano ricostruito l’impalcatura culturale che sostiene l’edificio della cooperazione, intesa innanzitutto come proposta culturale che genera legalità e di conseguenza una società più sana. Tanti sono stati gli spunti di riflessione aperti nel corso della tavola rotonda, in cui ciascun partecipante ha offerto il suo contributo con il suo punto di vista sul tema. Il professore Novelli ha richiamato l’attenzione sulla necessità di una sintesi tra istituzioni, generazioni, obiettivi per rendere maggiormente chiara la percezione che anche in Molise le mafie ci sono, pervadono i nostri territori e inquinano la nostra economia, minando profondamente il concetto di legalità, che è innanzitutto un concetto culturale e fondativo del nostro essere sociali. Si è parlato, con il professore Mastronardi, del ruolo che la cooperazione può avere nel tutelare il patrimonio culturale della nostra regione, come incipit alla creazione di un sistema sociale ed economico che sia efficiente ed efficace. Due i concetti chiave in base ai quali impostare anche il lavoro cooperativo in tale direzione: il recupero delle risorse dormienti e la sostenibilità. Di come questo vada fatto e può essere fatto sui territori lo ha spiegato, con l’esempio della sua comunità, il sindaco di Montemitro, 350 abitanti, Sergio Sammartino, portando alla conoscenza dei presenti l’intervento della sua amministrazione comunale nel sostegno di un gruppo di giovani del posto che hanno deciso di creare la cooperativa “Rika”, una cooperativa di comunità, per salvaguardare i piccoli esercizi commerciali del paese, l’alimentari, il bar, le case vuote e che possono ospitare turisti, mettendo tutto questo in una rete che faccia economia e combatta lo spopolamento. La testimonianza di giovani che innovano con la cooperazione è stata affidata a Francesco Marino, a rappresentare la cooperativa Just Mo, che è stata definita come “Impresa creativa”, la prima in Molise ad occuparsi di turismo e cultura, due ricchezze che costituiscono un grande potenziale per la nostra regione, ma anche una grande sfida poiché c’è bisogno di un impegnativo lavoro di educazione alla fruizione dei beni culturali, di valorizzazione del patrimonio che però trova i ragazzi di Just Mo pronti e positivi. La conclusione della tavola rotonda è stata affidata a Carmelo Rollo che ha portato nell’assemblea le linee guida nazionali richiamandosi in particolare all’importanza di confrontarsi, di far sentire la propria presenza, stimolare anche le amministrazioni locali spesso “deboli” nell’intervenire con decisione su alcune questioni, che diventano basilari per poter fare un discorso di progettualità nel territori. Soprattutto, ha ribadito Rollo, questa progettualità portata avanti nei singoli territori, chiamati ad essere veri e propri presidi di legalità, devono essere messi a sistema. La logica della “piattaforma” deve realizzarsi attraverso la cultura della condivisione di metodologie e buone pratiche. “Rivoluzioni Cooperative, Imprese di persone che generano continuità e futuro” è il titolo che Legacoop Nazionale ha scelto per gli eventi territoriali, assemblee o congressi, ed è stato un po’ il punto di partenza e di arrivo anche dell’incontro a Campobasso: la rivoluzione, intesa come cambio di passo, deve avvenire all’interno del conteso cooperativo e deve partire dalle persone, che rappresentano il vero valore aggiunto della cooperazione, che creano comunità e futuro perché nel lavoro, nell’innovazione, nella sostenibilità, nel welfare e nella legalità ci sono le basi per una società più giusta ed equilibrata.
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