Prove di alleanza e rischi di rottura, a ridosso delle elezioni lo scenario è sempre lo stesso ma le sorprese non mancano mai. E se qualcuno, come Roberto Gravina del M5S o Alessandro Pascale della Lega, parla di ritardo per un motivo o per l’altro significa che la quadra va ancora trovata su molti fronti e su più aspetti (e persone). A Campobasso partiti e movimenti sono in fermento in vista delle Amministrative del 26 maggio, in quella che si prospetta una sfida in cui si cimenteranno circa 600 candidati. Le Comunali sono un pò un mondo a parte rispetto alla situazione nazionale – piuttosto rappresentano una sorta di potenziale “feudo” della Regione, – quindi è già chiaro da tempo che l’imitazione del contratto di Governo fra Lega e Movimento 5 Stelle a livello nazionale non rientra minimamente fra le ipotesi dei rappresentanti locali.
Dilemma candidato sindaco per il centrodestra.
Il partito che fa riferimento a Matteo Salvini punta ad entrare per la prima volta a Palazzo San Giorgio passando per le elezioni, dopo la conquista di seggi in Consiglio regionale. Degli amministratori uscenti faranno parte della squadra dei candidati Alessandro Pascale, ex Forza Italia, e Alberto Tramontano, entrato nella legislatura in scadenza con la Coalizione Civica. “Le porte saranno chiuse ai transfughi“, il diktat di Pascale, riferendosi a possibili fughe dal centrosinistra o dall’attuale giunta Battista. “Chi ha avuto già l’opportunità di gestire non avrà una seconda chance con noi“. Transfughi come ad esempio Elio Madonna, ex Centro Democratico, che sarebbe pronto a candidarsi con Fratelli d’Italia. Il partito di Giorgia Meloni starebbe “acquistando” anche persone che si erano momentaneamente staccate dalla vita amministrativa. Fra loro dovrebbe esserci Antonella Maroncelli – cugina dell’attuale consigliere di centrosinistra Gianluca Maroncelli, – con un passato nella maggioranza di Augusto Massa. La Lega e Fratelli d’Italia hanno preso parte al tavolo del centrodestra che si è tenuto due giorni fa per provare a trovare la sintesi su programmi e sul potenziale sindaco appoggiato dalla coalizione. Un tavolo a cui si sono seduti anche Forza Italia, Orgoglio Molise, Udc e Popolari per l’Italia, e a cui si aggiungeranno le due liste civiche che fanno riferimento al vice presidente nazionale Aniem Angelo Santoro e all’imprenditore Massimo Trivisonno. Nelle scorse settimane è tornato in auge il nome di Gino Di Bartolomeo, ultimo sindaco del centrodestra e amato dai campobassani – lui stesso si sarebbe detto disponibile, – ma a molti l’idea non piace perché preferiscono nuovi nomi, magari individuati nella società civile. Ecco perché alcuni nomi del mondo dell’imprenditoria e del professionismo continuano a circolare. Come quello del presidente Acem Corrado Di Niro. “E’ una persona opertiva che può mettere in campo le sue competenze ma l’impressione è che non riesca a mettere tutti d’accordo“, conferma Pascale. Il presidente della Regione Toma, supervisore del tavolo, affermerebbe di avere pronta l’alternativa in mancanza di accordo fra le parti. Il nome sarebbe quello del medico Gianfranco Piano, che molti avrebbero intuito ma che non vedrebbero bene a capo della coalizione. Tuttavia il governatore potrebbe pescare un altro coniglio dal cilindro. In settimana potrebbe comunque venire fuori il nome.
Primarie rischiano di spaccare la coalizione di centrosinistra
Il centrosinistra è alle prese con il dilemma primarie e rischia di creare forti malumori al suo interno. Per il sindaco uscente Antonio Battista non è facile riconfermarsi, ecco perché un paio di mesi fa si è mosso in difesa mettendo la sua giunta alla strette affinché gli assessori gli giurassero fedeltà. Battista sarebbe l’attuale candidato sindaco, trovando l’appoggio anche del neo segretario regionale del Pd Vittorino Facciolla, ma la minoranza spinge per il passaggio attraverso le primarie. Primo fra i favorevoli Michele Durante, sconfitto alle consultazioni per la segreteria regionale e che probabilmente vorrebbe riprovarci a Campobasso. La strada delle primarie è difficile, visti i tempi stretti, ma non considerarla rischierebbe di generare clamorose fratture. Evidentemente qualcuno starebbe pensando di tirare fuori dalla corsa il primo inquilino di Palazzo San Giorgio in favore di una figura che possa fare sintesi tra le forze in campo, in un momento in cui peraltro si sta colloquiando con gli altri movimenti del centrosinistra, come Italia Comune a cui ha aderito Pino Libertucci (ex Pd) o il Polo Civico, che starebbe corteggiando Salvatore Colagiovanni, il quale ha mollato Battista. Non sarà certo Alessandra Salvatore che nelle scorse ore ha confermato la sua ricandidatura come consigliera ma negando la possibilità di essere capo-squadra.
M5S cerca due movimenti civici, prime ipotesi.
Anche il Movimento 5 Stelle sta lavorando per la squadra e il futuro candidato sindaco. Niente “Comunarie” per Palazzo San Giorgio, ossia le consultazioni online (come è stato ad esempio alla Regione per Greco), ci sarà una consultazione interna solo in caso di più proposte per individuare la guida della lista – o della coalizione di liste – da cui verrà fuori un solo nome. La ricerca di alleanze con liste civiche è reale, intese come “specchio” del Movimento, ma secondo i ben informati sarebbe troppo tardi, a questo punto, creare un gruppo dal nulla. Ecco perché la mossa sarebbe quella di cercare l’appoggio di associazioni e movimenti già esistenti. Si parla di due grandi associazioni presenti sul territorio. Una di queste – ma si tratta al momento solo di indiscrezioni – potrebbe essere la neo nata “Io Amo Campobasso“, composta da 90 firmatari della società civile decisi a scendere in campo per la propria città “fuori da logiche di partito”. E’ anche vero, però, che del gruppo fanno parte ex esponenti sia di destra che di sinistra, quindi non nuovi alla politica e alla vita amministrativa, aspetto che per molti iscritti pentastellati potrebbe non andare bene. Non ci sono voci al momento sull’altra associazione. E se i grillini stessero corteggiando la nota “Campobasso Insieme“? Il suo presidente, Claudia Mistichelli, si è appena dimessa da portavoce cittadina di Fratelli d’Italia. “Non condividendo alcune scelte, preferisco fare un passo indietro piuttosto che rappresentare un ostacolo“, ha motivato. Forse un mancato accordo o promesse non mantenute in vista delle Amministrative potrebbero celarsi dietro la decisione. Per quanto si tratti solo di una ipotesi al momento poco accreditata, possibile che questo passo indietro caschi proprio a pennello?