Ore 13.45. Erano sotto osservazione da circa 4 mesi da parte dei Carabinieri e il colpo messo a segno al bar del distributore di benzina Ip sul Lungomare Nord di Termoli è stato il “passo falso” che i militari aspettavano. Le indagini lampo hanno permesso di rintracciare e arrestare nella giornata di ieri un 47enne, un 42enne e un 40enne, pregiudicati originari della Sicilia ma da anni residenti a Termoli, che dovranno rispondere a vario titolo di rapina in concorso, ricettazione, porto abusivo di arma da fuoco e detenzione di sostanze stupefacenti con finalità di spaccio. Addosso ai tre e in una delle loro abitazioni, infatti, i militari hanno scoperto non solo il provento della rapina ma anche armi e droga. Due di loro sono fratelli, uno del gruppo inoltre era sottoposto a sorveglianza speciale, già violata in passato. Secondo la ricostruzione fatta dal Comandante della Compagnia di Termoli Tenente Edgar Pica e il Maresciallo Massimo Pacucci, i malviventi si sono recati nei pressi del bar intorno alle 4.30 di mercoledì, facendo saltare l’erogazione elettrica. Il dipendente dell’attività commerciale è uscito dal locale per vedere cosa fosse successo, venendo così raggiunto da due dei rapinatori (l’altro è rimasto in auto), che mostrando la pistola all’interno del giubbino – la stessa probabilmente ritrovata a casa di uno degli arrestati, anche perchè avvolta in un punto con dello scotch, dettaglio non sfuggito alla telecamera di sorveglianza – hanno intimato al dipendente di consegnare loro tutto l’incasso. Bottino da 10mila euro più stecche di sigarette, Gratta e Vinci, e persino il portafogli della vittima della rapina. I documenti in esso contenuti infatti sono stati ritrovati nell’auto intercettata e fermata dai Carabinieri dopo il colpo, dove i malviventi stavano trasportando anche il resto della refurtiva. Nella successiva perquisizione domiciliare presso un’abitazione regolarmente fequentata da tutti e tre sono saltati fuori un fucile ad aria compressa di cui è vietata la detenzione, una pistola a salve, “probabilmente già utilizzata in precedenza per altri episodi predatori”, ha affermato il Tenente Pica, diversi coltelli e circa 140 grammi di marijuana. “Riteniamo che i tre si siano resi protagonisti di altri episodi su cui ancora non sono stati individuati i responsabili – ha aggiunto il Comandante.- Probabilmente sono soggetti che fanno di fatti come questo la loro fonte di sostentamento”. Non è possibile quindi per ora attribuire ai tre altre rapine commesse ai danni dello stesso bar (negli ultimi quattro anni oltre dieci). Gli arrestati sono stati associati presso la casa circondariale di Larino a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Titolare del fascicolo il Procuratore Meo.
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