Il fatto che a quasi due mesi dalle elezioni comunali siano stati resi ufficiali i primi nomi proposti da una parte della coalizione di centrodestra – quella che fa riferimento ai movimenti civici – per individuare il candidato sindaco può significare tutto o niente. Tutto, perché in uno di quei tre nomi potrebbe davvero celarsi colui che guiderà la colazione alla conquista di Palazzo San Giorgio e perché in ogni caso ha significato un tentativo di dare una forte accelerata alle trattative fra movimenti e partiti, in qualche modo inceppati proprio su questa scelta. Niente, perché potrebbe rappresentare solo un modo per dare voce ai movimenti civici dando tempo ai partiti – o a una parte di essi – di risolvere nel frattempo qualche contrasto interno o magari tirare fuori il coniglio dal cilindro. Di una cosa sono convinti tutti: i tempi ormai sono strettissimi e il nodo del candidato sindaco va sciolto in pochi giorni. Ne è convinta ad esempio Marialaura Cancellario, consigliera comunale uscente, che sarà nuovamente in corsa il 26 maggio e che era una delle sostenitrici delle primarie di centrodestra, ipotesi ormai definitivamente accantonata. “Ci saremmo tolte molte difficoltà con le primarie – ha affermato la Cancellario. – Adesso l’importante è trovare una persona che faccia sintesi con le idee e le proposte dei vari componenti della coalizione. Ma bisogna farlo in fretta“. Se all’ultimo tavolo di centrodestra, quello tenutosi ieri all’hotel Rinascimento di Campobasso, mancavano la Lega e i Popolari per l’Italia potrebbe significare che qualcosa ancora deve succedere. La Lega punta ad essere protagonista in questa tornata elettorale ma sta risolvendo i problemi venutisi a creare a livello regionale con l’uscita (o espulsione, se si vuole) di Aida Romagnuolo e Filomena Calenda dal partito a seguito dello scontro con l’assessore Mazzuto. Secondo le voci dell’ultim’ora il partito che fa capo a Salvini comunque avrebbe in mente il candidato da proporre al tavolo (il consigliere comunale Alberto Tramontano?). Intanto, comunque, due dei possibili candidati proposti ieri, Corrado Di Niro e Francesco Pilone, si dicono pronti ad accettare l’invito.
Di Niro: “Attendo la chiamata del centrodestra, poi valuto”. “Sono onorato e grato nel vedere questa considerazione nei miei confronti ma al momento non ho ricevuto chiamate dal centrodestra“. Così Corrado Di Niro, presidente Acem in scadenza di mandato in estate, ha voluto mostrarsi cauto nell’eventuale coinvolgimento alle Amministrative di Campobasso. “Vorrei capire che tipo di proposte mi verrebbero fatte. Non nascondo però che sarei pronto a valutarle“. Qualora Di Niro dovesse accettare una eventuale investitura, non avrebbe dubbi. “Sono al vertice di una associazione che rappresenta imprese di tutte le estrazioni politiche, per cui non ci terrei a sovrapporre loghi e simboli e dovrei prendere una decisione“.
Pilone: “Abbiamo le idee chiare, pronto a mettermi a disposizione”. Francesco Pilone, altro consigliere comunale uscente con venti anni di vita amministrativa alle spalle, è pronto a mettersi a disposizione della coalizione anche se, afferma, è presto per tradurre la proposta del suo nome in una reale possibilità di scelta. “Di certo vanto una coerente militanza nel centrodestra“, sottolinea. Pilone si dice preoccupato di questo ritardo. “Il silenzio dei partiti mi lascia perplesso, mi auguro che a breve da loro arrivi la proposta di una figura di ambito politico o vi sia una convergenza sui nominativi fatti dai movimenti civici“. Una piccola stoccata alla Lega. “Dovrebbero evitare di mischiare le problematiche a più livelli e che questioni regionali influenzino ciò che avviene a Isernia e Campobasso“. Per quanto riguarda i programmi il consigliere della Coalizione Civica richiama il programma già reso noto a gennaio. “Questa città ha bisogno di una pianificazione del territorio che non passi attraverso le decisioni del Tar e che determini un collegamento fra centro e periferia. Serve poi un piano regolatore di mobilità urbana, con attenzione costante alla manutenzione. Vanno ripensate le politiche culturali, in quanto l’amministrazione a mio avviso non deve essere il punto di arrivo delle proposte delle associazioni ma deve farsi guida e proponente, sfruttando i grandi eventi per unire aspetti turistici a quelli culturali e folkloristici. Va rafforzata la sinergia con i comuni limitrofi per la fornitura di servizi all’utenza con Campobasso protagonista. Va ripensato il ruolo di giovani ed anziani, di modo che rappresentino risorse e non problemi, e soprattutto va aumentata la prevenzione visti i fatti di cronaca degli ultimi mesi che hanno evidenziato il drammatico problema della droga in questa città“.