Dalla riqualificazione dei centri storici alla microricettività, dalla certificazione biologica del tartufo dell’Alto Molise alla valorizzazione dei tratturi. Tradizioni, cultura, accoglienza e rigenerazione urbana: questi i temi sui quali orbitano i 252 progetti presentati dai Comuni molisani a seguito della stipula del Contratto di Sviluppo dello scorso 11 febbraio tra il premier Giuseppe Conte e il governatore della Regione Molise Donato Toma, che ha conosciuto un nuovo step questa mattina nella Prefettura di Campobasso attraverso l’incontro del presidente del Consiglio con gli amministratori del territorio.
Il Molise è terra di cammini ed è lì che il Comune di Gildone come quello di Jelsi hanno voluto porre l’accento chiedendo che venga ripristinata la Via Micaelica con una sentierietica adeguata per i tanti pellegrini che da Roma raggiungono il santuario di Monte Sant’Angelo. Riqualificazione degli impianti sportivi e della zona “Santa Giusta” sono le priorità per il Comune di Castelbottaccio che si concentra, oltre che sulla riqualificazione urbana del centro, anche e soprattutto nell’accoglienza del turista. Moduli abitativi realizzate in terra cruda e paglia in chiave sostensibile, la realizzazione di un Centro di Educazione Ambientale, la messa a disposizione dei terreni della Curia per l’agricoltura biologica sono il loro punto di forza.
I punti forza del Contratto di Sviluppo
Da quel’11 febbraio, giorno di stipula del Contratto di Sviluppo, quasi ogni giovedì, i sindaci del Molise si sono recati in Prefettura per interloquire e confrontarsi sui progetti da presentare. 100 stakeholder, di cui 82 comuni, 16 associazioni e imprese, 2 consorzi e 252 le proposte progettuali presentate (43% concentrandosi sulle infrastrutture, 45% sul turismo, cultura e valorizzazione risorse naturali).
Mattinata bagnata, incontro fortunato. La cronistoria di un incontro con i sindaci.
Sono le 11.30, la pioggia battente e il tipico freddo che penetra nelle ossa del clima di Campobasso accoglie il premier Conte nella sua seconda visita in Molise. Quattro le guardie del corpo che lo proteggono sin dall’uscita della Passat colore grigio che lo ha accompagnato in Molise. Non si può dire che ci sia il bagno di folla, difatti pochi sono i comuni cittadini pronti ad accoglierlo, forse per via del cattivo tempo. I passi che precedono l’ingresso al Palazzo di Governo in piazza Pepe si alternano tra una pozzanghera e l’altra, un ombrello che fatica nel chiudersi, e così il premir Conte attraversa la porta. Ad attenderlo una schiara di giornalisti pronti a filmare e cogliere le sue prima parole prima dell’incontro con i sindaci.
Un controllo veloce da parte degli addetti alla sicurezza e si sale al primo piano. La sala stracolma di sindaci, tutti attenti ad ascoltare le richieste delle istituzioni locali nell’attesa che il premier possa prendere parola. Conte li definisce “parte viva di questa regione” perché conoscono le esigenze e le peculiarità del territorio più di chiunque altro. Un applauso composto e sincero a conclusione del suo intervento segna la fine di un incontro costruttivo che ripone ottime aspettative per i primi cittadini molisani.
Il premier si appresta ad uscire e a risalire in auto. Una signora composta gli chiede una foto confessando che ripone stima della sua persona, un ragazzo universitario ci dice che è venuto apposta per vederlo perché vede nel presidente la figura giusta per fare ripartire questa regione considerando che si sta battendo molto contro il federalismo differenziato. C’è anche una signora di Voltura, suo paese di origine, che tenta di stringergli la mano, orgogliosa di avere un suo concittadino tra le massime cariche del Governo. Una nota stonata arriva da un signore che vede in Conte una persona che si lascia trasportare dalle scelte di uno o dell’altro vice-presidente del Consiglio. Sono le 13.30 ed il premier si appresta a fare rientro nella Capitale. Si spera che al suo prossimo arrivo possa visitare uno dei piccoli borghi dopo i lavori di ripristino a seguito dei progetti presentati tanto da conoscere le piccole realtà molisane da vicino.
Manu.Car.