È stata presentata questa mattina in conferenza stampa la “contromanovra al Bilancio regionale” del Gruppo Consiliare del Partito Democratico. “Per la prima volta nella storia del Consiglio regionale del Molise una forza politica di opposizione propone una ‘contromanovra’, ovvero una diversa visione dell’impostazione di programmazione economico-finanziaria del Molise, incidente su tutti i documenti in discussione (Defr, legge di stabilità e bilancio generale e di consiglio)”, ha esordito il capogruppo Micaela Fanelli, spiegando che si tratta di “un contributo per far comprendere innanzitutto che per discutere di emendamenti e di scelte puntuali, occorre una visione, che nei documenti presentati dalla maggioranza di governo regionale, semplicemente, non c’è”. La contromanovra è suddivisa in tre capitoli. Capitolo I: la visione politica. Capitolo II: le criticità della manovra del Governo regionale. Capitolo III: la contromanovra, che contiene le proposte che avanza il Partito Democratico. “Le nostre valutazioni sulla manovra di bilancio sono fortemente critiche – ha continuato il capogruppo Pd – ma non ci siamo limitati a dire ‘no’ e a protestare contro i provvedimenti adottati a maggioranza, preferendo, come sempre abbiamo fatto, avanzare suggerimenti e proposte reali e perseguibili. Superando così gli innegabili limiti della proposta di bilancio governativa, apparsa da subito sorda ed autoritaria. Perché non ha tenuto conto delle indicazioni del partenariato, che ha rimarcato l’insufficienza e l’inadeguatezza della stessa. Ma anche autoritaria, perché non è stato consentito alle minoranze l’accesso alle informazioni salienti. Infine, un limite all’attuale meccanismo di funzionamento del Commissariamento, blocca un’altra informazione saliente: gli esiti del tavolo sanitario, che potrebbero incidere negativamente sull’aumento dell’Irap e dell’Irpef, senza che il Consiglio ne sia ancora a conoscenza. L’unica verità che emerge dalla lettura puntuale dei documenti è che la manovra non c’è – ha detto ancora Micaela Fanelli. – Non c’è un’anima. Non c’è una sola idea nuova che possa far fare uno scatto d’orgoglio a questa Regione. Limitandosi ad un collage di documenti programmatici precedenti, a cui si deve tutto, anche le attuali attività sbandierate ed “inaugurate” prima ancora che inizino i lavori. Aumentano il ticket dei trasporti, i canoni, i diritti di segreteria ed i costi di altri servizi minori, ma non sono previsti investimenti per migliorare la qualità di vita dei pendolari o aumentare la dotazione per borse di studio. Anche nel settore del turismo ci saremmo aspettati la fine dei finanziamenti a pioggia (pochi, ma a molti) che di fatto sperperano la spesa pubblica senza risultati tangibili. Le risorse a libera destinazione sono poche (10 milioni di euro, circa) e pessimamente indirizzate: aumentano i finanziamenti per le comunità montane (eternamente in liquidazione) e per la caccia, per fare due esempi. Mentre si fa macelleria sociale non appostando un euro per asili nido, classi primavera, bambini che subiscono violenza o altre forme indispensabili di aiuto agli ultimi. Nel corso di questo primo anno di legislatura a trazione centrodestra sono stati numerosi gli ordini del giorno e le mozioni del Partito Democratico (oggi riproposti come emendamenti al Bilancio) che impegnavano il Presidente e la Giunta Regionale a sostenere cittadini in difficoltà (ad esempio in favore degli ex lavoratori I.T.R. e dei cittadini molisani in Venezuela che vivono un periodo drammatico), ma nulla è stato fatto in loro favore. Da qui la necessità di una contromanovra che indichi delle scelte utili e sostenibili dal punto di vista finanziario – ha spiegato il capogruppo Pd. – Noi mettiamo al centro l’impresa buona, per generare buon lavoro, per la quale proponiamo una serie di alleggerimenti fiscali e maggiore liquidità. Dalla parte degli ultimi per il sociale: rifinanziare asili nido, classi primavera, abolizione del ticket sanitario attraverso i risparmi sui tagli ai vitalizi. Una flat tax solo per le aree interne e per sostenere i negozi di comunità. E poi ambiente, innovazione, cultura, ricerca, task force per accelerazione dei bandi e migliore utilizzo dei fondi europei, riforme strutturali. Abbiamo presentato tante proposte, alcune a costo zero, altre che necessitano di ulteriori poste di bilancio che abbiamo indicato dove e come reperire. Perché il nostro obiettivo, il nostro dovere istituzionale, resta quello del miglioramento delle condizioni dei molisani, non di opporci sterilmente al Governo in carica, perché non servirebbe al Molise. Parafrasando una nota canzone – ha concluso Micaela Fanelli – la Regione Molise esiste se le diamo una missione chiara, come in questo documento si prova a fare: crescita per il lavoro e giustizia sociale, e un metodo di rispetto reciproco: per fare squadra e filiera. Le prove muscolari sono dei deboli. Oggi, occorre darci una mano. Noi del Partito Democratico, qui, dimostriamo che ci siamo”.
Bilancio e legge stabilità, il Pd prepara la “contromanovra”. Fanelli: “Alternativa a provvedimenti miopi e senza visione”
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