Riceviamo e pubblichiamo la nota a firma di tre studenti dell’Unimol dei ventuno, aventi diritto, chiamati a votare il nuovo Rettore l’8 maggio.
“Mancano solo pochi giorni all’appuntamento elettorale per il cambio al vertice dell’Università degli studi del Molise e come rappresentanti degli studenti partecipiamo al dibattito su questa scelta importante e strategica non solo per il futuro dell’Ateneo ma soprattutto per la città di Campobasso e di tutta la regione Molise. L’Università infatti per una città come Campobasso, se consideriamo il grande numero di dipendenti (professori e personale tecnico amministrativo), utenti (studenti) e strutture (non ultime quelle sportive), può essere intesa come una grande azienda ben incisiva sul territorio. Per questo motivo, il futuro dell’Università non riguarda solamente la sua dinamica interna, ma coinvolge tutta la società e l’economia molisana. Non si pensi che gli studenti stiano soltanto a guardare, perché nonostante non si senta spesso parlare di noi, abbiamo un’organizzazione capillare in ogni corso di laurea e cerchiamo sempre di contribuire in maniera propositiva e costruttiva allo sviluppo delle dinamiche che ci interessano. Vorremmo che il prossimo Rettore tenesse in considerazione gli studenti per la forza attiva e propositiva che essi rappresentano, non solo come destinatari della didattica, ma come partecipi della ricerca e della produzione scientifica durante i periodi di tesi, tirocinio e specializzazione, come avviene normalmente nelle università americane. Noi potremmo contribuire all’orientamento negli istituti superiori, alla didattica con incarichi a studenti senior in corsi di esercitazione, in modo da emendare una cronica carenza di esperienza pratica che affligge l’Università italiana sin dall’abolizione della figura dell’assistente. Un aspetto sul quale molto si concentrano le nostre aspettative è quello del post-laurea, perché gli sbocchi occupazionali sono spesso, se non sempre, lontani dalla nostra regione soprattutto per i profili di maggior qualificazione. I corsi di Laurea in Scienze Umanistiche e della formazione incidono pesantemente sulla crescita culturale del territorio provvedendo alla preparazione dei futuri insegnanti a tutti i livelli di specializzazione, dalla scuola dell’infanzia alle superiori pre-universitarie, non trascurando le specializzazioni per il sostegno. L’alta tecnologia presente in molte discipline caratterizzanti i corsi di Informatica, Ingegneria, Scienze chimiche e biologiche, e perché no Agrarie, incoraggia la nostra speranza di veder crescere nel territorio una nuova popolazione di imprese a piccola capitalizzazione ed alto valore aggiunto al prodotto. Infine, le esperienze della nostra università nei settori delle scienze sociali, mediche e del benessere, coadiuvate da opportune iniziative collaterali, ben si prestano, dopo il conseguimento del titolo, a stimolare sia la costituzione, da parte di neolaureati, di imprese per l’assistenza alla persona e di servizi al territorio in generale sia l’inserimento nel Servizio Sanitario Nazionale. Riguardo gli auspici per il futuro, come studenti ci aspettiamo l’aumento dei servizi a noi dedicati, come aule studio adeguatamente attrezzate, il ripristino delle aule multimediali con strumenti informatici aggiornati e il crescente coinvolgimento attivo degli studenti negli organi di decisione. Chiediamo anche alle amministrazioni locali, Comuni, Province e Regione, di considerare l’opportunità di sviluppare dei servizi agli studenti universitari, come d’altronde abbiamo già chiesto negli anni passati e come si fa in altre realtà, a noi non dissimili, ove l’intera economia del territorio si plasma ed orbita intorno alle città universitarie. Incontri periodici e non sporadici interventi giornalistici come questo, dovrebbero caratterizzare il rapporto tra enti locali ed Università. Questi appuntamenti di carattere operativo darebbero sicuramente risposta alle nostre esigenze e sarebbero anche l’occasione di periodiche valutazioni dell’andamento degli interventi. La sinergia Università-Enti locali compenserebbe il crescente taglio di risorse e quindi di prospettive per un piccolo Ateneo come il nostro che ha sia lo svantaggio delle dimensioni che quello di appartenere storicamente, se non geograficamente, al Mezzogiorno“.
Luigi Petrella Rappresentante degli Studenti in Consiglio di Amministrazione Unimol
Lodovico Di Ciocco Rappresentante degli Studenti al Presidio di Qualità di Ateneo
Nicolò D’Amico Rappresentante degli Studenti in Consiglio degli Studenti