Sono numeri sconfortanti quelli ribaditi dai sindacati Cgil, Cisl e Uil alla vigilia del 1 maggio, Festa dei Lavoratori, all’interno della sede di via Mosca. Dal 2008 al 2018 i lavoratori assunti non hanno colmato il gap con i posti persi e sono almeno diecimila le persone che sono rimaste in mezzo ad una strad. “Con la stessa forza lavoro in Italia sono diminuite di 1 miliardo e 200 milioni le ore lavorative in un decennio”, ha commentato Paolo De Socio, segretario regionale della Camera del Lavoro. “Festeggiare il primo maggio in Molise è come aprire il banchetto di nozze senza gli sposi”, ha aggiunto. Gli hanno fato eco Giovanni Notaro della Cisl, Franco Spina della Cgil e Roberto D’Aloia della Uil, che hanno sottolineato come c’è stato un aumento dei contratti part-time e a tempo. “Non c’è lavoro di qualità e non ci sono investimenti destinati all’occupazione”, la critica di Spina. Il reddito di cittadinanza, hanno spiegato i rappresentanti, ha solo tamponato il problema della disoccupazione, che potrebbe aumentare con lo scadere della cassa integrazione. E l’autonomia differenziata potrebbe aggravare il quadro. La triplice ha annunciato la partecipazione alla manifestazione che si terrà domani a Bologna.