Il reliquiario della Madonna delle lacrime di Siracusa ha fatto tappa alla Fondazione Giovanni Paolo II. Dopo una breve celebrazione in Cappella, i frati del convento di San Giovanni Battista hanno animato un momento di preghiera nei reparti, che ha coinvolto le persone ricoverate, ma anche il personale interno. “Accogliamo con grande piacere il reliquiario della Madonna della lacrime”, commenta Mario Zappia, Direttore Generale. “Ringrazio la comunità religiosa del convento di San Giovanni Battista che ci offre l’opportunità di vivere un momento di intensa riflessione spirituale a beneficio di tutti, ma rivolto in modo particolare alle persone ricoverate che vivono l’esperienza della malattia”. La Fondazione “Giovani Paolo II” è un’istituzione sanitaria no profit di ispirazione cristiana, offre cure altamente specialistiche, ma anche assistenza morale e spirituale ai degenti, nel rispetto della volontà del fondatore dell’ateneo. La Madonna delle lacrime di Siracusa si riferisce a un prodigio avvenuto nella città siciliana nel 1953 e riconosciuto in pochi mesi dalla Chiesa. Si tratta di uno dei prodigi mariani come l’apparizione di Guadalupe in Messico all’indio Juan Diego nel 1548; quella del 1830 a Parigi, alla suora Figlia della Carità s. Caterina Labouré; quella di La Salette in Francia nel settembre 1846, ai due pastorelli Maximin Giraud e Mélanie Calvat; quella di Lourdes nel 1858 all’umile Bernadetta Soubirous, quella di Castelpetroso nel 1888, alle due contadine Serafina e Bibiana; quella di Fatima nel 1917 a tre pastorelli Lucia Dos Santos, Giacinta e Francesco Marto. Fino alle apparizioni, tuttora in corso, cominciate a Medjugorje in Bosnia nel 1981 a sei veggenti e sulle quali si attende il pronunciamento ufficiale della Chiesa. Il miracolo è avvenuto alla fine di agosto del 1953. Non c’era ancora la televisione, ma la radio, i cinegiornali e la stampa, diedero molto risalto al prodigio miracoloso, diffondendolo in tutta Italia e nel mondo. Cosa accadde esattamente? Due giovani coniugi, Angelo Iannuso e Antonina Lucia Giusti, sposatisi il 21 marzo del 1953, abitavano in una modesta casa in Via degli orti di S. Giorgio a Siracusa. La signora Antonina era in attesa del primo bambino, ma la gravidanza però si presentava difficile, al punto che a volte le procurava l’abbassamento della vista; il 29 agosto verso le 3 di notte, quel disturbo si acuì a tal punto, da renderla completamente priva di vista. Lo scoraggiamento fu totale, procurandole molta sofferenza, ma inaspettatamente verso le 8,30 del mattino, la vista tornò come prima e alzando lo sguardo verso il quadretto di gesso attaccato a capo del letto, incredula e meravigliata vide grosse lacrime scendere sul viso della Madonnina.