Il presidente della Regione e il presidente del Consiglio regionale hanno presentato una proposta di legge avente ad oggetto: “Disposizioni in materia di rideterminazione degli assegni vitalizi”. La legge di bilancio 2019 dello Stato – si rileva nella relazione illustrativa – ha stabilito che le Regioni rideterminino la misura degli assegni vitalizi e dei trattamenti previdenziali a coloro i quali hanno ricoperto gli incarichi di Consiglieri, Assessori e Presidenti di Giunta e Consiglio regionali. La stessa legge prevedeva che i criteri e i parametri della rideterminazione fossero stabiliti tramite un’intesa da adottare in sede di Conferenza Stato-Regioni. Intesa che è stata raggiunta lo scorso 3 aprile. L’azione di coordinamento tra le Regione si è completata con l’intervento della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative, che ha adottato uno schema comune di legge regionale attuativa dell’intesa raggiunta con lo Stato. La pdl presentata ricalca tale schema. In particolare l’articolo 1 dell’atto propositivo perimetra l’ambito di applicazione della nuova norma che è quello degli assegni vitalizi, diretti e di reversibilità, nonché le quote di assegno vitalizio pro rata in corso di erogazione o non ancora erogati o sospesi. L’articolo 2 poi reca le disposizioni che regolano il processo di rideterminazione degli assegni, stabilendo i vincoli e l’importo minimo e massimo degli assegni rideterminati, recependo così la “clausola dì salvaguardia” ed il meccanismo di gestione dì quest’ultima per il caso che la spesa complessiva non rientrasse nel limite della spesa determinata dall’applicazione del sistema contributivo ‘”secco” aumentata del 26 per cento. L’articolo 3, invece, contiene la disciplina delle operazioni da effettuare per ottenere il montante contributivo individuale, che è l’elemento portante del metodo previdenziale-contributivo di ricalcolo dell’assegno vitalizio. Il presidente del Consiglio regionale ha assegnato la pdl, per il parere previsto dal Regolamento per il funzionamento dell’Assemblea consiliare, alla I Commissione permanente (ordinamento ed organizzazione amministrativa), competente per materia. A seguito dell’espressione del parere da parte della Commissione, la proposta di legge sarà all’attenzione del Consiglio regionale per il vaglio definitivo.
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