Le malattie cardiovascolari continuano ad essere in assoluto la prima causa di morte nel nostro come in moltissimi Paesi del mondo. Ogni anno, sono responsabili di ben 17,5 milioni di morti premature e si prevede che nel 2030 aumenteranno a 23 milioni. In Italia ben 127mila donne e 98 mila uomini muoiono ogni anno per le malattie cardio-cerebrovascolari. In Molise, si registra un triste primato: è la regione con il maggior numero di malati di cuore, il 5,6% della popolazione. Il dato emerge dal rapporto Osservasalute 2019 promosso dall’ Istituto di Sanità Pubblica e dall’Università Cattolica di Roma (http://www.osservatoriosullasalute.it/). Tra le malattie cardiovascolari, lo scompenso cardiaco è sicuramente una delle patologie più diffuse, ne soffre circa 1 milione di italiani. Il numero è destinato aumentare significativamente nel prossimo decennio con l’invecchiamento della popolazione. Nelle scorse settimane, sono stati presentati dati che potrebbero cambiare le terapie per lo scompenso cardiaco nel prossimo futuro. Ne parleranno a Campobasso specialisti provenienti da ogni parte del pianeta nel corso del meeting “Update on heart failure: from mechanisms to treatment”, in programma sabato 1 giugno dalle ore 9 alla Fondazione “Giovanni Paolo II”. Parteciperanno i maggiori esperti del settore, solo per citare qualche nome, tornerà in Molise il professor Ottavio Alfieri, il cardiochirurgo di fiducia dell’ex Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che da tempo collabora con la Fondazione “Giovanni Paolo II”, la professoressa Cecilia Linde che è una delle massime esperte per la terapia elettrica dello scompenso cardiaco, il professor Gino Gerosa, cardiochirurgo italiano di fama internazionale. Il comitato scientifico dell’evento è formato dal Dr. Cosimo Sacra, Direttore dell’UOC di Cardiologia della Fondazione, dal Dr. Carlo Maria De Filippo Direttore del Dipartimento e dal Prof. Emilio Vanoli dell’Università di Pavia. I Presidenti del corso sono due illustri esponenti della cardiologia mondiale: il professor Filippo Crea, Direttore del Dipartimento di “Scienze cardiovascolari e toraciche” del Policlinico Gemelli di Roma, e il professor Massimo Massetti, Direttore dell’area Cardiovascolare del Gemelli. Introdurranno i lavori il Presidente della Fondazione “Giovanni Paolo II”, Maurizio Guizzardi, e il Direttore Generale, Mario Zappia. “Il meeting annuale che organizziamo a Campobasso è diventato ormai un appuntamento importante per tutta la comunità scientifica internazionale” commenta Eugenio Caradonna Responsabile dell’Unità di ricerca e promotore dell’evento “il Molise, ormai da diversi anni, ha l’onore di ospitare uno degli eventi formativi più attesi dell’anno. Ringrazio gli illustri colleghi che hanno accettato il nostro invito e che, da tempo, ci onorano della loro amicizia e collaborazione. La patologia. Lo scompenso cardiaco si manifesta con una serie di sintomi, quali la comparsa di edema ai piedi e alle gambe, profondo senso di stanchezza e mancanza di energia, dispnea prima da sforzi importanti e perdita di appetito. Nelle forme più gravi può comparire anche l’edema polmonare, che si manifesta con una grave fame d’aria e comparsa di espettorato schiumoso. Le cause più comuni sono la malattia delle arterie coronarie (cardiopatia ischemica) e l’ipertensione arteriosa, ma anche le alterazioni delle valvole cardiache, la cardiomiopatia dilatativa e le miocarditi. In Italia causa circa 190 mila ricoveri all’anno, principalmente a carico degli ultrasessantacinquenni. Molto elevato è anche il tasso di reospedalizzazioni: a distanza di un anno, oltre la metà dei pazienti richiede un secondo ricovero.
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