Michael Joseph Jackson (Gary, 29 agosto 1958 – Los Angeles, 25 giugno 2009) è stato un cantautore, ballerino e coreografo statunitense.
Tra il 2003 e il 2006 si vociferava di una pubblicazione di un nuovo album in studio, Resurrection. Si diceva inoltre che il cantante avesse realizzato un “mini-film” per promuovere il disco, nel quale avrebbe interpretato un uomo che risorge. Nel marzo del 2003 fu proposto in radio il singolo Xscape, e molti pensarono che avrebbe contribuito alla promozione di Resurrection. Il progetto fu però accantonato per motivi ignoti, mentre altre voci sostengono che in realtà non c’era nessun Resurrection. Sta di fatto che poco dopo uscì una raccolta dal titolo Number Ones, che vedeva in lista un solo inedito: One More Chance.
Nel giugno dello stesso anno l’attore Marlon Brando – amico di Jackson – concesse al cantante l’uso a vita di 2.000 m² (mezzo acro) dell’isola di Onetahi, nell’ovest dell’arcipelago polinesiano di Tetiaroa, “in consideration of gratitude and affection”: per ringraziarlo di aver organizzato la festa di compleanno di sua figlia Nina (allora tredicenne) Cinque mesi dopo Michael Jackson pubblicò una compilation su CD e DVD dei suoi brani più famosi, Number Ones, per conto della Sony: il disco vendette più di 7 milioni di copie. Sempre nel 2003, Bad, Off the Wall e Thriller entrarono nella lista dei 500 migliori album secondo Rolling Stone, rispettivamente ai numeri 202, 68 e 20.
Amsterdam, 2004. Dei fan mentre mostrano cartelli e striscioni in difesa di Jackson
Mentre Michael era a Las Vegas (Nevada) per girare il video dell’inedita One More Chance, la polizia di Santa Barbara sequestrò il Neverland Ranch e spedì al cantante un mandato d’arresto per abusi sessuali su minori. Michael fu accusato di aver abusato di Gavin Arvizo, che apparve proprio all’inizio di quell’anno nel documentario Living with Michael Jackson. L’FBI aprì un’inchiesta e dopo aver indagato chiuse il caso perché i fatti non sussistevano; lo stesso fecero sia il dipartimento di assistenza all’infanzia e lo stesso dipartimento di polizia, con lo stesso esito negativo.
Nonostante ciò Jackson fu poi processato nel 2005 per la vicenda, ma alla fine fu assolto da tutti i 10, più 4 minori, capi d’accusa. L’8 febbraio 2004 Marlon Brando informò Jackson che le dichiarazioni di Jordy Chandler nel 1993 erano state pubblicate sul sito Internet The Smoking Gun mentre il cantante stava iniziando un’intervista con Ed Bradley nella trasmissione tv 60 minutes. In seguito a ciò Jackson interruppe l’intervista e lasciò subito lo studio[102]. Il cantante partecipò anche ai funerali di Brando nel 2004, insieme a Sean Penn, Jack Nicholson e Warren Beatty.
Il rapper Eminem parodiò le accuse di Arvizo a Jackson nel video di Just Lose It – sempre nel 2004. Il clip provocò controversie e spinse lo stesso Jackson a criticarlo. Anche Steve Harvey e Stevie Wonder pronunciarono parole al riguardo a favore di Jackson. Nel gennaio 2005 iniziò il processo a Michael Jackson. Ciò che successe durante questo procedimento penale è stato definito uno degli episodi più vergognosi della storia del giornalismo e non solo: i media divulgarono presso l’opinione pubblica notizie manipolate e distorte riguardo a ciò che succedeva in aula favorendo palesemente l’accusa, il procuratore distrettuale fabbricò prove false per accusare Jackson.
Dal processo emerse che gli accusatori erano in realtà dei truffatori che avevano l’abitudine di rivolgersi a stelle dello spettacolo per spillare loro delle ingenti somme di denaro e che spergiuravano sul banco dei testimoni. Ciò venne confermato anche dalle testimonianze del comico Chris Tucker, del presentatore Jay Leno e dell’attore George Lopez. Janet Arvizo, madre di Gavin Arizo, fu pure accusata di truffa sia ai danni dell’assistenza sociale di cui percepiva il sussidio, sia dai proprietari dei magazzini della J.C. Penny Corporation, da cui aveva ricevuto un risarcimento molto elevato dopo aver falsamente accusato due guardie di sicurezza di aver malmenato lei e i suoi figli ,che erano invece stati sorpresi a rubare e semplicemente fermati per accertamenti[106]; tali truffe vennero a galla proprio durante il processo a Michael Jackson. Inoltre si scoprì che gli Arvizo si erano rivolti allo stesso avvocato a cui si rivolsero i Chandler, gli accusatori di Jackson del 1993, un certo Feldman e la difesa dimostrò che quest’ultimo si era accordato con un altro avvocato, Dickerman, per escogitare un piano atto ad ottenere dal caso Arvizo più soldi possibili; infatti l’avvocato di Jackson, Mesereau, produsse una serie di fax e lettere che i due uffici legali si erano scambiati con quell’intento.
Spesso successe che gli accusatori si contraddicevano anche a vicenda sul banco dei testimoni, come i fratelli Arvizo[108] o che le loro testimonianze furono definite bizzarre e improbabili: per esempio Janet Arvizo asserì che i suoi figli sarebbero potuti sparire da Neverland con una mongolfiera. Alcuni testimoni definirono Jackson troppo generoso e questo lo portava ad aiutare i più deboli come i bambini svantaggiati o malati, che ospitava a Neverland e di cui si prendeva cura anche in prima persona. Emerse anche che il cantante era vulnerabile e costantemente circondato da gente senza scrupoli che cercava di truffarlo in ogni modo: i suoi manager, i suoi soci, le persone che ospitava in casa e di cui si prendeva cura, proprio come la famiglia che lo accusò, fino ad arrivare all’ultimo degli inservienti che lavorava al ranch.
Il 13 giugno 2005 fu riconosciuto innocente e assolto da tutti i capi d’accusa. Il 10 giugno Raymone Bain (portavoce ufficiale di Jackson) fu licenziata[112]. Il sito ufficiale del cantante disse che “Jackson e il suo staff avevano posto fine al lavoro di Raymone Bain e di Davis, Bain and Associates”. Bain negò la notizia e continuò a diffondere notizie non ufficiali sul cantante, benché Jackson non l’avesse più contattata e pagata[113]. Tre giorni dopo, Jackson fu prosciolto da tutte e 14, 10 più 4, le sue accuse. Poi la CNN riportò che uno dei giurati, Ray Hultman, credeva alla faccenda dei crimini a sfondo sessuale ma non aveva prove sufficienti.
Nel settembre del 2005 Contact Music riferì che il giurato Ray Hultman aveva intrapreso azioni legali contro coloro che avevano riportato, pubblicandoli, gli esiti del processo, sostenendo che alcune parti erano derivate dal plagio di un articolo di Vanity Fair. Egli disse anche di essere stato “trattenuto” dal portavoce della giuria Paul Rodriguez, e di essere stato costretto dall’assolvere Jackson[116]. Si scoprì in seguito che Hultman e un altro giurato avevano firmato un contratto per scrivere un libro sul processo a Michael Jackson, quando uscirono allo scoperto apparendo sulla MSNBC , affermando di essersi sentiti obbligati a dichiarare Jackson non colpevole. Rodriguez dichiarò che la versione degli eventi fornita dai giurati era del tutto inaccurata e chiarì che nessuno era stato obbligato a fare nulla, che a porte chiuse ogni membro della giuria aveva agito a mente chiara ed aveva raggiunto il verdetto di non colpevolezza di propria volontà.
In seguito il cantante si spostò in Bahrein, dove fu ospite dello sceicco Abdulla bin Hamad Al-Khalifa. In un primo momento circolò la voce che il cantante avesse acquistato una proprietà in Bahrein ma la notizia venne smentita[119] come risulta anche dai documenti relativi alle sue proprietà. Qui Jackson compose canzoni nuove, tra cui il singolo di beneficenza I Have This Dream, dedicato alle vittime dell’uragano Katrina. Ciara, Snoop Dogg, R. Kelly, Keyshia Cole, Samantha Fox, James Ingram, Jermaine Jackson, Shanice, il reverendo Shirley Caesar e gli O’Jays collaborarono con Michael alla canzone, che però non fu pubblicata. In quel periodo Raymone Bain disse che vi avrebbero dovuto partecipare anche Mary J. Blige, Missy Elliott, Jay-Z, James Brown e Lenny Kravitz[121]. Nel 2006 un uomo sostenne che Jackson lo aveva violentato, stordito con droga e alcool, e forzato a sottoporsi alla chirurgia plastica. Thomas Mesereau, l’avvocato che aveva difeso Jackson l’anno prima, rispose che “le accuse sono ridicole e da esse ci si può difendere con facilità”.
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