La Guardia di Finanza di Isernia, nell’ambito di un’articolata indagine – coordinata dalla Procura Regionale della Corte dei Conti di Campobasso – nei confronti di tutti i comuni della provincia pentra, ha segnalato alla predetta Autorità Contabile 151 soggetti, in qualità di rappresentanti legali, amministratori e responsabili del settore tecnico, per aver causato, con il loro comportamento, un danno alle casse municipali patrimonialmente valutabile in oltre 1 milione di euro.
In particolare le persone segnalate, nell’ambito dei compiti loro demandati, non avevano provveduto all’aggiornamento degli “oneri concessori”, omettendo, con cadenza quinquennale, di adeguare gli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria e, annualmente, il costo di costruzione, in conformità alle disposizioni sancite dalla c.d. “legge BUCALOSSI” e, successivamente, dal “Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia”, nonché dalle prescrizioni impartite da provvedimenti regionali. L’indagine, avviata nell’anno 2016 dal Nucleo Polizia Economico Finanziaria di Isernia con autonoma attività investigativa – rientrante nei compiti specifici affidati alla Guardia di Finanza quale organo posto a tutela della spesa pubblica nazionale, in esclusiva collaborazione con la Corte dei Conti – è stata eseguita mediante l’acquisizione presso i cinquantadue Comuni della provincia di Isernia di provvedimenti amministrativi (delibere di giunta, di consiglio e determine) con cui sono stati disposti gli aggiornamenti degli oneri concessori e di quelli autorizzativi (permesso di costruire, SCIA, DIA etc.); è stato richiesto, altresì, per ogni singola autorizzazione, lo schema di calcolo utilizzato per la determinazione dei relativi oneri concessori.
Dall’esame documentale è stata accertata, nella quasi totalità degli enti verificati, l’inosservanza delle disposizioni nazionali e regionali che regolano la materia; analisi cui ha fatto seguito la quantificazione degli oneri che i richiedenti i provvedimenti autorizzativi avrebbero dovuto corrispondere, qualora fossero stati applicati gli adeguamenti normativamente previsti. La differenza emergente tra l’importo versato dal richiedente e quello effettivamente dovuto, opportunamente ricalcolato, ha rappresentato, pertanto, il danno erariale contestato. L’intervento delle Fiamme Gialle ha, inoltre, implicitamente sollecitato la quasi totalità degli enti ispezionati ad eseguire gli aggiornamenti non effettuati, con emanazione di provvedimenti amministrativi correttivi, che hanno sanato una irregolarità, in molti casi, persistente da oltre quaranta anni. In altre circostanze, gli enti controllati, per effetto delle contestazioni mosse e degli aggiornamenti operati, hanno autonomamente invitato i richiedenti dei provvedimenti autorizzativi a versare le somme aggiuntive, riducendo in parte, o addirittura, azzerando, il danno erariale accertato.