“Disposizioni in materia di equo compenso e di tutela delle prestazioni professionali”, è il titolo della proposta di legge – contraddistinta con il n. 81- di iniziativa della La Giunta regionale. Con la pdl n. 81, la Regione Molise – come si sottolinea nella relazione illustrativa – nel riconosce il valore sociale ed economico delle prestazioni professionali, intende tutelare il lavoro e la dignità delle libere professioni. L’obiettivo strategico dell’iniziativa legislativa è dunque promuovere e valorizzare le attività professionali garantendo il principio dell’equo compenso per i professionisti, compresi coloro che svolgono le professioni non organizzate di cui alla l. n. 4/2013, tutelando le prestazioni rese sulla base di istanze autorizzative presentate per conto di privati cittadini o di imprese alla pubblica amministrazione o rese su incarico affidato dalla stessa. Nell’articolato della proposta viene quindi previsto che l’istanza di autorizzazione dovrà essere corredata dalla lettera di affidamento dell’incarico sottoscritta dal committente e l’Amministrazione, prima di concedere l’autorizzazione dovrà acquisire la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà attestante il pagamento delle correlate spettanze da parte del committente. Sarà in tal modo assicurato al professionista il pagamento del compenso, pena la sospensione del procedimento amministrativo in cui figura la prestazione dello stesso fino ad integrazione documentale. Per le prestazioni professionali svolte su incarico dell’amministrazione, la pdl prevede che la chiusura delle procedure tecnico-amministrative sarà subordinata all’approvazione degli atti relativi al pagamento del professionista o dei professionisti incaricati. Per garantire, poi, il diritto all’equo compenso e contrastare l’inserimento di clausole vessatorie, l’iniziativa propositiva prevede che nell’affidamento ed esecuzione di incarichi conferiti a professionisti, nel rispetto dell’art. 24, c. 8, d.lgs. n. 50/2016 e dell’art. 19 quaterdecies del d.l. n. 148/2017, l’Esecutivo regionale adotterà atti di indirizzo nei confronti delle competenti strutture regionali, enti strumentali e società controllate, prevedendo che: a) nelle procedure di affidamento i compensi professionali siano determinati sulla base dei parametri stabili dai Decreti ministeriali adottati per le specifiche professionalità e che gli stessi siano utilizzati per determinare l’importo a base di gara; b) qualora i compensi professionali afferiscano a soggetti che svolgono professioni ordinistiche per le quali non siano stati individuati specifici parametri per la loro determinazione, gli stessi siano proporzionati alla quantità, qualità e al contenuto delle caratteristiche delle prestazioni; c) nella predisposizione dei contratti di incarico professionale sia vietato l’inserimento di clausole vessatorie. La proposta di legge n. 81 passa ora all’esame della Commissione consiliare competente, per poi giungere all’attenzione del Consiglio reginale per le determinazioni conclusive.
Equo compenso e tutela delle prestazioni professionali, proposta di legge passa all’esame del Consiglio
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