Il 23 luglio 2005, una serie di attacchi terroristici suicidi ha sconvolto la città turistica di Sharm el-Sheikh, localizzata nell’estremità meridionale della penisola del Sinai, in Egitto.
Il numero delle vittime è stato di una novantina secondo alcune fonti, mentre altri parlano di circa sessanta vittime; oltre 150 i feriti a causa di esplosioni prodotte molto probabilmente da tre autobombe, rendendo l’attacco l’azione terrorista con più vittime nella storia del Paese. L’assalto è coinciso con la ricorrenza del Giorno della rivoluzione che commemora lo spodestamento di re Faruq da parte di Nasser nel 1952.
L’attacco ha avuto luogo durante la notte, in un orario in cui la maggior parte dei turisti è ancora nei locali, ristoranti o bar. La prima bomba è esplosa alle 01:15 ora locale (22:15 UTC) nel “Mercato Vecchio” di Sharm; poco dopo, un’altra esplosione ha colpito l’hotel Ghazala Gardens, un hotel 4 stelle nell’area di Naama Bay, un agglomerato di alberghi di fronte alla spiaggia a circa 6 km dal centro città.
Le esplosioni sono state molto potenti e sono state avvertite anche a molti chilometri di distanza.
Dopo gli attentati, l’affluenza dei turisti italiani a Sharm el-Sheikh si è praticamente azzerata per più di due mesi. A meno di un anno di distanza, il 26 aprile 2006, un nuovo attacco terroristico nella vicina Dahab ha causato la morte di 18 persone (6 turisti occidentali e 12 egiziani).
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