“La vita è teatro, il teatro è vita”, non poteva esserci omaggio migliore e più gratificante di quello che ha accompagnato la chiusura della 23esima edizione del Festival nazionale del teatro popolare e della tradizione. Le parole del più importante drammaturgo italiano di tutti i tempi, Eduardo De Filippo, nel mazzo di fiori donato alle donne dell’associazione “Il nostro quartiere San Giovanni”, a suggellare successo e partecipazione e a testimoniare anche gratitudine da parte di un pubblico sempre più numeroso. Nell’arena del parco, che celebra appunto il grande commediografo napoletano, in 20 giorni circa 20mila spettatori per 12 spettacoli messi in scena e tantissimi eventi speciali realizzati anche fuori dal parco come gli sbandieratori e i musici nel centro cittadino di Campobasso.
Molto bene, inoltre, anche le storiche tradizioni tipiche di diversi paesi molisani, per l’occasione reinterpretate nel quartiere San Giovanni, come la traglia di Jelsi o il Diavolo di Tufara. Un bilancio da record per una manifestazione che conferma la sua forza e il suo valore innanzitutto culturali, ma anche aggregativi e sociali risultando pertanto una delle iniziative più importanti dell’intera regione. “Avere a teatro oltre mille persone a serata, con spettacoli che hanno registrato addirittura oltre 2 mila spettatori, non può che portarci a dire grazie a questo infinito pubblico che tanto ci ha dato. Ieri sera anche momenti commoventi. A sipario calato, moltissimi hanno detto: e adesso che facciamo la sera?” Lo racconta la presidente dell’associazione Carmen Gioia che commenta con entusiasmo la riuscita della 23esima edizione del Festival.
“Quest’anno abbiamo dato l’opportunità a chi non conosceva bellissime tradizioni dei paesi molisani di vederle da vicino. La nostra rassegna ancora una volta si attesta come un momento culturale della città superseguito: ne siamo orgogliosi. Come siamo orgogliosi dei riscontri che registra la location: grazie al Festival tantissime persone hanno scoperto per la prima volta il nostro parco, rimanendo sorprese e ammirate dalla sua bellezza perché, ci hanno detto, non pensavamo che a Campobasso esistesse uno spazio così curato”. Curato dall’associazione con passione e dedizione assolute: “Siamo una grande famiglia e ognuno ha il proprio ruolo. E i risultati, a quanto pare, si raccolgono”.
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