Il turismo religioso non è un’appendice del turismo ma è vero e proprio turismo. Lo ha ribadito il Vescovo Giancarlo Bregantini intervenendo all’incontro che si è tenuto a Tufara sul cammino di San Giovanni Eremita. Di fatto consiste nella scoperta da parte del turista di un itinerario ricco di posti quasi sconosciuti che narrano storie e curiosità. E questo è il clima che si respira nella Fortezza Longobarda di Tufara, paese natio di San Giovanni Eremita, che decide di affrontare il tema dei cammini in chiave religiosa. Il turismo religioso, quello lento che negli ultimi anni sta prendendo piede nella penisola italiana e attraverso il quale i turisti vogliono scoprire quelle realtà che nel passato non sono state valorizzate. Una grande sfida da affrontare per i piccoli territori che vogliono accogliere i turisti e che nei prossimi anni “tocca valorizzare, studiare e rendere appetibili per curiosi e turisti al fine di fare innamorare tutti di San Giovanni”, le parole di Bregantini. “È una perla del passato che deve illuminare il presente”. Santuari, castelli e paesaggi accostati dai racconti della gente saggia del Fortore. Sono gli elementi del turismo religioso che caratterizzano quella terra ricca di sapere e sapori da mettere insieme per accogliere coloro che sono attratti nell’andare a visitarli. Nell’anno dei cammini si pongono le basi per creare un percorso lungo i passi di San Giovanni Eremita tra i piccoli comuni molisani e campani collegati da un solo scopo: valorizzarne la figura e riscoprire le bellezze tra natura e spiritualità. Ma.C.