Gaio Giulio Cesare Ottaviano Augusto (in latino Gaius Iulius Caesar Octavianus Augustus; nelle epigrafi: C•IVLIVS•C•F•III•V•CÆSAR•OCTAVIANVS[9]; Roma, 23 settembre 63 a.C. – Nola, 19 agosto 14 d.C.) meglio conosciuto come Ottaviano o Augusto, fu il primo imperatore romano. Il Senato gli conferì il titolo di Augustus il 16 gennaio 27 a.C., e il suo nome ufficiale fu da quel momento Imperator Caesar Divi filius Augustus (nelle epigrafi IMPERATOR•CÆSAR•DIVI•FILIVS•AVGVSTVS).[11] Nel 23 a.C. gli fu riconosciuta la tribunicia potestas (che mantenne poi a vita) e l’Imperium proconsulare a vita;[13] mentre nel 12 a.C. divenne Pontefice massimo con la morte di Marco Emilio Lepido.[14] Restò al potere sino alla morte e il suo principato fu il più lungo della Roma imperiale (44 anni dal 30 a.C., 41 anni dal 27 a.C., 37 anni dal 23 a.C.)
« Ottenne magistrature ed onori prima del tempo [legale]: alcune furono create appositamente per lui o gli furono attribuite in modo perpetuo. »
(Svetonio, Augustus, 26)
L’età di Augusto rappresentò un momento di svolta nella storia di Roma e il definitivo passaggio dal periodo repubblicano al principato. La rivoluzione dal vecchio al nuovo sistema politico contrassegnò anche la sfera economica, militare, amministrativa, giuridica e culturale.
Augusto, negli oltre quarant’anni di principato, introdusse riforme d’importanza cruciale per i successivi tre secoli:
riformò il cursus honorum di tutte le principali magistrature romane, ricostruendo la nuova classe politica e aristocratica, e formando una nuova classe dinastica;
riordinò il nuovo sistema amministrativo provinciale anche grazie alla creazione di ventotto colonie[18][19] e numerosi municipi che favorirono la romanizzazione dell’intero bacino del Mediterraneo;
riorganizzò le forze armate di terra (con l’introduzione di milizie specializzate per la difesa e la sicurezza dell’Urbe, come le coorti urbane, i vigiles[ e la guardia pretoriana) e di mare (con la formazione di nuove flotte in Italia e nelle provincie);
riformò il sistema di difesa dei confini imperiali, acquartierando in modo permanente legioni e auxilia in fortezze e forti lungo l’intero limes;
fece di Roma una città monumentale con la costruzione di numerosi nuovi edifici, avvalendosi di un collaboratore come Marco Vipsanio Agrippa;
favorì la rinascita economica e il commercio, grazie alla pacificazione dell’intera area mediterranea, alla costruzione di porti, strade,ponti e ad un piano di conquiste territoriali senza precedenti, che portarono all’aerarium immense e insperate risorse (basti pensare al tesoro tolemaico o al grano egiziano, alle miniere d’oro dei Cantabri o quelle d’argento dell’Illirico);
promosse una politica sociale più equa verso le classi meno abbienti, con continuative elargizioni di grano e la costruzione di nuove opere di pubblica utilità (come terme, acquedotti e fori);
diede nuovo impulso alla cultura, grazie anche all’aiuto di Mecenate;
introdusse una serie di leggi a protezione della famiglia e del mos maiorum chiamate leges Iuliae;
riordinò il sistema monetario (23-15 a.C.), che rimase praticamente immutato per due secoli;
Ristabilì nel calendario l’ordine introdotto da Giulio Cesare, che era stato con le guerre civili sconvolto, dando poi il proprio soprannome al mese Sestile invece che a quello di Settembre, in cui era nato, perché durante il Sestile era divenuto per la prima volta console e aveva ottenuto grandi vittorie.