Provinciali, la “vittoria” di Iorio: l’ex governatore bacchetta gli sconfitti e chiede la verifica di maggioranza

L’esito delle elezioni provinciali di Isernia smuove ancora gli equilibri nella maggioranza e nella giunta regionali, e questa volta potrebbe non bastare una semplice mossa per prendere tempo e far calamre le acque da parte del presidente della Regione. La vittoria di Alfredo Ricci nella corsa alla presidenza della Provincia pentra suona come una scossone dalle parti di via Genova e via IV Novembre, e dimostra come l’immortale Michele Iorio resti un interlocutore dal peso determinante, capace di sovvertire i pronostici grazie al consenso e alla sua esperienza alle spalle. Il candidato da lui appoggiato ha avuto la meglio su Ianiro, sostenuto da Niro, Micone e Patriciello, infliggendo all’interno del centrodestra una debacle significativa soprattutto fra i vertici regionali. Dopo la sconfitta del centrodestra alle Amministrative di Campobasso, che hanno fatto finire l’assessore della Lega Mazzuto sulla graticola, stavolta è toccato ad altri due componenti con ruoli di punta, l’assessore Niro e il presidente del Consiglio Micone, a dover prendere atto del risultato delle urne. Toma, anche in questo caso, è stato un sostenitore indiretto, una sorta di spettatore con diritto di veto. Ma è proprio a lui che Iorio ora si rivolge per chiedere quanto prima una verifica in maggioranza. “Nel rivolgere i più sinceri auguri di buon lavoro ad Alfredo Ricci per l’elezione a presidente della Provincia di Isernia – afferma in una nota, – colgo anche l’occasione per una riflessione politica ormai, credo, non più rinviabile. La vittoria di Ricci rappresenta il fallimento di quella parte dell’attuale maggioranza regionale che fa leva sull’arroganza e sulla presunzione. La linea dettata da coloro che hanno inteso la politica solo come un contenitore in cui accrescere il proprio potere, è stata punita dagli amministratori locali che non hanno visto speranze e segnali per un futuro vivibile. All’impegno degli amministratori locali che cercano di percorre strade per far tornare a primeggiare il proprio territorio, si contrappone la scarsa credibilità di chi sgomita per dominare e l’assenza di impegno verso gli interessi del Molise da parte di chi ricopre ruoli chiave in Regione. Nel rimarcare la mia ormai nota contrarietà a questo modus operandi, credo che lo stesso presidente Toma non può non prendere atto di quanto accade oggi, già successo peraltro alle elezioni comunali di Campobasso. Si tratta infatti della seconda bocciatura verso questo tipo di politica. E’ necessario che Toma faccia una seria e vera riflessione che porti ad una verifica politica all’interno della maggioranza e assuma i conseguenti provvedimenti“.

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