“Gli infermieri molisani emigrati fuori regione e in attesa di poter, finalmente, rientrare a lavorare vicino alle proprie famiglie hanno appreso, nei giorni scorsi, a mezzo stampa, che ancora una volta l’ASREM ha dimostrato di non voler perseguire affatto una politica che ci consenta di veder riconosciuto questo nostro sacrosanto diritto“. E’ l’ennesima denuncia seguita da un nuovo appello da parte degli “Infermieri che lottano” e che auspicano di poter rientrare nella propria terra per svolgere il proprio lavoro. “L’Azienda Sanitaria Regionale, infatti, dopo aver svolto due procedure concorsuali, una per la stabilizzazione di 140 infermieri già in servizio, in Molise, con rapporti di lavoro a tempo determinato, e una per il rientro, in mobilità, di altrettanti colleghi, ha inspiegabilmente deciso di coprire tutte le carenze eccedenti i 280 posti a concorso con la stabilizzazione di tutti precari giunti oltre il 140esimo posto, bocciati compresi (capito bene? usciti dalla porta e fatti rientrare dalla finestra!), lasciando invece fuori regione tutti i circa 50 professionisti che, seppur rimasti fuori dai 140 posti messi a bando, avevano ottenuto, superando il punteggio minimo consentito, l’idoneità. Ci chiediamo soprattutto due cose: Perché questa disparità di “trattamento” tra le due graduatorie? Quale sopraffina programmazione possa aver portato alla decisione di far spendere ai molisani i soldi necessari a svolgere il concorso di stabilizzazione se la volontà era quella di stabilizzarli tutti? Un concorso straordinario per la stabilizzazione dei precari è già stato espletato. Noi, come comitato, siamo pronti, come già fatto in passato, a difendere le nostre ragioni in qualsiasi ambito e grado di giustizia e chiediamo che cessi questa politica di concedere opportunità, da anni, sempre e solo alle stesse persone, visto che un Avviso Pubblico per incarico a tempo determinato in Molise non si vede da 10 anni e che ora dopo aver per loro scelta usufruito della possibilità di lavorare senza allontanarsi da casa questi colleghi si ritrovano ad avere il lavoro in Molise, a tempo indeterminato, a discapito di chi, solo perché non ha mai avuto, a sua volta, la possibilità, di tentare un incarico in questa regione, è stato costretto a lasciarla per andare a vincere concorsi in quelle del Nord. Noi riteniamo in sostanza che una scelta giusta e seria sarebbe quella di assumere facendo scorrere, parallelamente, entrambe le graduatorie con l’augurio che a breve si torni a fare anche un concorso pubblico per dare anche ai più giovani la possibilità di iniziare a lavorare. Chiediamo alle forze sindacali di difendere tutti e non solo taluni e ci batteremo strenuamente contro tale ingiustizia attraverso la via giudiziaria. Concludendo, il comitato, resta vigile e aspetta l’evolversi degli eventi con particolare attenzione affinché non prevalgano, ancora una volta gli interessi di uno sui diritti dell’altro“.
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