Un viaggio da incubo. Così lo hanno definito i passeggeri del treno regionale Roma-Campobasso partito ieri alle 19.35 dalla stazione capitolina Termini che si trovavano sulla carrozza dove, durante la corsa, all’altezza di Cassino, sarebbe scoppiato un tubo dell’aria. Un rumore assordante, capace di rendere vano anche il ricorso ai tappi per le orecchie e che ha riportato gli utenti a casa storditi e, non pochi, con un mal di testa da alleviare. Persino il controllore (come si nota nella foto, presa dalla pagina “Il binario 20 Bis”, che ha denunciato l’episodio) ha dovuto abbandonare la sua andatura professionale ed è stato visto con i palmi della mani a copertura delle orecchie, proprio perché – evidentemente – quel rumore era davvero insopportabile e le persone rischiavano di rimetterci i timpani. Sulla carrozza è scoppiato il caos, con i passeggeri che si sono lamentati e hanno chiesto un intervento urgente. Qualcuno non ha retto e ha preferito allontanarsi, restando in piedi in un punto fra le carrozze. Per tamponare in via provvisoria il disagio, sarebbero state applicate alcune fascette, fermate con del nastro adesivo. Sul web intanto si è scatenata la polemica per l’ennesima odissea capitata ai pendolari molisani. Stavolta non si è trattato di un guasto che ha bloccato il treno, ma pur cambiando la trama la sostanza resta la stessa e anzi va ad aggiungersi ai capitoli di un libro raggruppati sotto la medesima etichetta. Un parco macchine ormai obsoleto e probabilmente una manutenzione non eccellente fanno sì che i disagi sui regionali che collegano Campobasso alla capitale siano quasi all’ordine del giorno. Come i treni “d’altri tempi”, dove erano i “tempi” ad essere lunghi e incerti, così i “moderni” treni molisani, senza considerare che comodità e tranquillità (per non dire incolumità, ma forse esageriamo) possono costituire un vero optional.
(foto dalla pagina Facebook “Il binario 20 Bis”)