La dottoressa Roberta Celli, farmacologa che gestisce un innovativo progetto di ricerca presso l’unità di Neurofarmacologia del Neuromed, è stata recentemente impegnata in una collaborazione scientifica che, stavolta, l’ha portata in Spagna, presso l’Universitat de Barcelona (Department of Pathology and Experimental Therapeutics), dove ha eseguito esperimenti preclinici nell’ambito della optofarmacologia. Si tratta di una disciplina emergente che prevede l’impiego di farmaci fotosensibili che si attivano solo se irradiati dalla luce, con precisione millimetrica, in corrispondenza del tessuto sul quale sono destinati ad agire. In questo modo i farmaci rimangono inattivi, quindi senza alcun effetto sull’organismo, fino a quando non vengono illuminati da specifiche frequenze luminose. Agiranno solo in quel momento, e solo nel punto desiderato. “L’optofarmacologia – spiega Roberta Celli – delinea un nuovo orizzonte nella scoperta dei farmaci e dei percorsi per la somministrazione e il controllo dell’azione dei farmaci stessi, con lo scopo di ridurne significativamente gli effetti indesiderati. Con questa collaborazione si punta a creare una sinergia tra neuroscienziati internazionali, al fine di ideare tecnologie radicalmente nuove per il miglioramento della salute umana”.
“La dottoressa Celli – commenta il professor Ferdinando Nicoletti, Capo del Dipartimento di Neurofarmacologia del Neuromed – è responsabile del gruppo per lo studio dell’Epilessia presso il nostro laboratorio. Roberta ha messo a punto una serie di metodiche scientifiche volte al trattamento sperimentale delle assenze epilettiche, una forma di epilessia frequente nell’età pediatrica. Nello sviluppo di questo progetto, ha recentemente creato una collaborazione con il professor Francisco Ciruela, neuroscienziato di chiara fama a livello europeo, trascorrendo un lungo periodo presso il suo laboratorio a Barcellona. Roberta ha acquisito le tecniche della optofarmacologia, con l’obiettivo di poter applicare queste conoscenze non solo agli studi sulle assenze epilettiche, ma anche ad altri disturbi neurologici studiati presso la nostra struttura. Questa collaborazione rappresenta un valore aggiunto per il Neuromed, secondo una delle vocazioni principali dell’Istituto: sviluppare collaborazioni internazionali sempre più complesse e innovative, che possano implementare la produzione e dare lustro alla nostra Istituzione”.