Evasione fiscale milionaria, frode all’Inps e riciclaggio: famiglia molisana pizzicata a Rimini dai Finanzieri

C’è anche un nucleo familiare originario del Molise fra gli undici indagati nell’inchiesta della Guardia di Finanza di Rimini denominata “Calypso” che ha scoperto una mega evasione fiscale e una truffa milionaria all’Inps attraverso una serie di società che operavano nel settore alberghiero. Al vertice dell’associazione a delinquere un 60enne e il figlio 35enne, fratello di un dipendente dell’Agenzia delle Entrate, anche quest’ultimo coinvolto e considerato dagli inquirenti complice delle azioni delittuose. Dodici mesi di indagini hanno portato questa mattina all’esecuzione di undici ordinanze, di cui due in carcere, quattro ai domiciliari e cinque obblighi di firma. Stando a quanto emerso dalle indagini l’associazione a delinquere gestiva sette alberghi, di cui due di proprietà, che nel periodo compreso dal 2011 al 2017 si avvalevano di società, 47 in tutto, che venivano chiuse o trasferite in Albania in prossimità delle scadenze fiscali e della fine della stagione turistica, ovviamente dopo averle svuotate di ogni bene. Le società venivano intestate a prestanome, tutti nullatenenti, pregiudicati e in alcuni casi persino a persone recluse in carcere. Il tutto con l’obiettivo di rendere inefficace qualsiasi procedure di fallimento o riscossione coattiva. Dodici delle 47 società create ad hoc sono risultate completamente sconosciute al fisco. In questo caso erano state infatti completamente omesse le dichiarazioni dei redditi e dell’Iva, non versata per 750mila euro. Mai versata l’imposta di soggiorno, per un totale di 150mila euro. Per quanto riguarda l’Ires sono 2 i milioni di euro “trattenuti” mentre le somme oggetto di riciclaggio ammonterebbero a 3 milioni di euro e i contributi previdenziali evasi a 2 milioni e 200mila euro. I proventi venivano riciclati anche ai danni dell’Inps attraverso la compensazione di falsi crediti fiscali.

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