Domenica 20 ottobre presso il Convento dei Frati Francescani a Sant’Elia a Pianisi i volontari dell’associazione “Giuseppe Tedeschi” hanno incontrato insieme al vice sindaco del Comune Maria Saveria Reale e al parroco Fra Giuseppe Trisciuoglio (in basso con Michele Petraroia) alcune famiglie rientrate in paese dall’Argentina e dal Venezuela per ascoltare i problemi più impellenti che vivono, le loro difficoltà ad apprendere la lingua italiana, acquisire la cittadinanza, omologare i titoli di studio, farsi riconoscere la validità delle certificazioni professionali, superare gli ostacoli burocratici per la patente di guida e per iscriversi presso i centri per l’impiego o accedere ai corsi di formazione, istruzione professionale abilitanti. Affrontati anche le criticità riferite all’iniziale condizione di disagio sociale per trovare un alloggio, pagare il fitto e le bollette, accedere alle prestazioni sanitarie che per gli “inoccupati” non consentono l’esenzione dal tickets anche con reddito zero, verificare come inserirsi nel tessuto socio-lavorativo o almeno a sportelli informativi gratuiti.
Sia i volontari dell’associazione e del Comitato Molise Pro-Venezuela, Alessandro Passarelli, Andrea De Sanctis, Annamaria Evangelista, Douglas e Michele Petraroia, e sia la vice sindaco ed il parroco, hanno prestato particolare attenzione alle richieste di chiarimento e hanno illustrato le opportunità previste dalla legge regionale n. 4 del 10 maggio 2019 che andrebbero estese anche alle famiglie argentine fermo restando che la Regione Molise ancora non trasferisce i 30mila euro ai Comuni interessati dal fenomeno. “Chiaramente occorre un maggior impegno dell’ANCI per verificare con i Piani Sociali di Zona come agevolare il reinserimento di centinaia di persone che hanno bisogno di qualsiasi sostegno o informazione su scuola, casa, sanità, lavoro o prestazioni previdenziali”, commenta l’associazione. “Le stesse Diocesi del Molise potrebbero supportare come accade meritoriamente su Trivento le attività delle CARITAS orientate all’accoglienza di queste famiglie. In Molise con il 90% dei comuni alle prese con lo spopolamento questo flusso di rientro, benché oggetto di comprensibili difficoltà, rappresenta anche una straordinaria opportunità per il territorio a patto che non ci si chiuda in una visione miope ma ci si apra all’accoglienza solidale ponendosi a disposizione di ragazzi, bambini e famiglie con operosità e concretezza”.