Ore 10.55. Ci sono anche due molisani fra i 25 indagati nell’operazione “Welcome to Italy” condotta da Polizia di Stato e Guardia di Finanza di Cassino e scattata all’alba di questa mattina, riguardante un presunto sistema di truffe e corruzione legato all’immigrazione e all’accoglienza. Si tratta di Giuseppe Di Pilla, 67 anni, sindaco di Sant’Agapito, e S.M., 63 anni, tecnico comunale. Poliziotti e militari stanno eseguendo misure cautelari personali e reali, firmate dal gip del Tribunale di Cassino Domenico di Croce, in tre diverse regioni (Lazio, Campania e Molise) e in cinque province (Frosinone, Latina, Rieti, Caserta ed Isernia). Sequestrati beni mobili e immobili per oltre 3 milioni di euro. Le indagini, coordinate dal Procuratore Capo Luciano d’Emmanuele e dal Sostituto Procuratore Alfredo Mattei, hanno acceso i riflettori su un articolato sistema di frode che, anche grazie alla corruzione di pubblici ufficiali preposti ai controlli e sindaci, avrebbe consentito ai sodali di appropriarsi indebitamente di ingenti somme di denaro. Alle 11 il Procuratore D’Emmanuele terrà una conferenza stampa alla presenza dei rappresentanti delle forze di polizia operanti presso la sede del Giudice di Pace di Cassino. (seguono aggiornamenti)
Ore 13. Associazione a delinquere finalizzata alla corruzione di dipendenti pubblici o incaricati di un pubblico servizio, estorsione, truffa ai danni dello Stato e Enti Pubblici, frode in pubbliche forniture, abuso d’ufficio, malversazione ai danni dello Stato, emissione ed utilizzo di fatture false: sono i reati contestati a vario titolo ai 25 indagati nell’operazione di Polizia e Finanza di Cassino nel settore dell’accoglienza dei cittadini stranieri richiedenti asilo, in cui figurano anche due molisani. Nell’ambito delle indagini è stata acquisita documentazione contabile ed extracontabile che ha consentito di individuare numerosi comportamenti illeciti nella gestione dell’accoglienza dei rifugiati sia nel Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati che in quello dei Centri di Accoglienza Straordinari gestiti dagli uffici delle Prefetture. Sono state acclarate precise responsabilità a carico dei legali rappresentanti e soci di 3 cooperative dalle quali è emerso un vero e proprio sistema basato sull’illecito e indebito rapporto tra il responsabile dell’ufficio rendicontazione del servizio Sprar e i responsabili di due cooperative ramificate nei territori delle province di Frosinone, Caserta e Isernia. Per quanto riguarda l’affidamento dei servizi da parte di alcuni Comuni siti nelle province di Isernia, Caserta e Frosinone, è stato rilevato che questo avveniva senza alcuna procedura ad evidenza pubblica ed emergeva che il sindaco di un comune coinvolto era riuscito ad ottenere quale “compenso” l’assunzione di familiari e conoscenti, pretendendo, in alcune circostanze, anche un aumento di stipendio per una persona di suo interesse. Le indagini svolte hanno permesso di appurare che le cooperative erano giunte a una sorta di patto di non concorrenza con il quale si erano spartite il territorio. Davanti al tentativo di inserimento da parte di un’altra cooperativa sarebbe stato rilevato l’intervento del sindaco che, con minacce più o meno velate, avrebbe costretto la proprietaria dell’immobile che doveva essere adibito a residenza degli immigrati a rescindere il contratto di locazione già stipulato e registrato. Sono stati inoltre accertati casi di pagamento di rette per migranti non più presenti sul territorio italiano e il subappalto di vitto e alloggio a un centro fatiscente ad un prezzo risultato essere inferiore a un terzo di quello versato dalla Prefettura, ottenendo così un indebito profitto. Nell’ambito delle perquisizioni è stato rilevato lo stato dei luoghi altamente fatiscente con ambienti sporchi e blatte all’interno delle cucine. Nonostante ciò proprio la cattiva gestione delle strutture avrebbe consentito ai responsabili di utilizzare automobili di lusso – due SUV della BMW modello X1 e X3 – acquistati in leasing dalla cooperativa stessa. (Foto Ciociariaoggi.it).