Ore 7. Non gli è bastato espiare una condanna in carcere di dodici anni per omicidio ed è tornato alle patrie galere dopo che si sarebbe macchiato di un nuovo reato nei giorni scorsi. L’uomo, F.D.R., 60enne di Bojano, era stato arrestato nel 2005 per aver sparato e ucciso un altro uomo con un fucile, per futili motivi, nel centro storico del comune matesino. I militari lo intercettarono e lo fermarono sulla Statale 17, e per lui si aprirono le porte della casa circondariale di Campobasso, da cui è uscito solo due anni fa. Nella giornata di ieri è stato raggiunto da una nuova misura cautelare firmata dal gip Veronica D’Agnone del Tribunale di Campobasso per estorsione nei confronti di una ragazza. Secondo quanto avrebbero ricostruito i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Bojano circa due settimane fa il 60enne avrebbe intrapreso dei contatti con una giovane del posto, 30enne, alla quale senza apparente motivo avrebbe chiesto la restituzione di una somma di poche centinaia di euro che avrebbe in passato prestato alla stessa. La ragazza, sostenendo di non aver alcun debito con lui, non avrebbe dato seguito alla richiesta, generando la reazione negativa dell’uomo, il quale sarebbe arrivato non solo ad avere un atteggiamento insistente ma facendo sfociare la sua pretesa in minacce e azioni aggressive. In una circostanza, secondo quanto ricostruito dai militari, il 60enne avrebbe danneggiato la porta d’ingresso dell’abitazione della giovane per costringerla ad uscire e farsi dare i soldi. Dopo la denuncia presentata dalla donna, i Carabinieri hanno avviato le indagini, al termine delle quali hanno presentato la documentazione alla Procura della Repubblica di Campobasso. Il magistrato inquirente, valutati gli elementi raccolti, ha formulato richiesta al giudice e ottenuto la misura cautelare a carico dell’uomo. I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile agli ordini del Tenente Pica lo hanno prelevato dalla sua abitazione e dopo le formalità di rito lo hanno associato al carcere di via Cavour, dove sarà ascoltato dal giudice in presenza del suo avvocato Carmine Verde che cercherà di ‘smontare’ il capo di imputazione per il suo assistito cioè quello di estorsione aggravata.
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